“Torino città del Jazz”, il primo volume del TJF

di Luisa Cicero

La Città di Torino in collaborazione con la Fondazione per la Cultura e il Torino Jazz Festival presentano “Torino città del Jazz” a cura di Marco Basso edito da svpress.

Domani, alle ore 18.00, nella piazza dei Mestieri (via Durandi, 10) si potrà assistere a un doppio appuntamento in jazz: la presentazione del volume  realizzato dal Torino Jazz Festival  “Torino città del Jazz” a cura di Marco Basso e la mostra per  immagini “Nero su Bianco” di Giancarlo Roncaglia.

La copertina del libro 'Torino città del Jazz'
La copertina del libro ‘Torino città del Jazz’

Il libro “Torino città del Jazz” è curato dal critico musicale torinese Marco Basso, e sarà distribuito in tutte le librerie di Torino e in allegato a La Stampa a partire dal 26 maggio. Basso ripercorre le tappe fondamentali della storia del jazz nella nostra città, ricordandone i protagonisti, i luoghi e le vicende più importanti. Un percorso di aneddoti unici, malinconici o divertenti, dei ricordi dei testimoni, delle immagini più belle.

Torino – racconta Marco Basso – negli anni si identifica nel jazz innescando un feeling e un’affezione storica. Questo legame ha permesso alla città di produrre l’humus che genera appassionati, collezionisti, musicisti di straordinaria levatura. Sono proprio loro i cultori del jazz, che ne diventano poi reali attori: questi, mentre svolgono i lavori più disparati – dal notaio al direttore di banca, all’operaio- nel tempo libero ascoltano e suonano il jazz. Ed è proprio il loro inesauribile entusiasmo – continua l’autore che – ha contribuito e contribuisce ancora oggi a mantenere vivo il jazz nei locali, nelle piazze, nelle cantine. Il jazz è un modo di vivere, un virus benevolo che contagia tutto ciò con cui viene a contatto: è cultura, letteratura, pittura, e Torino ne rappresenta una delle più autentiche espressioni”.

La mostra “Nero su Bianco” raccoglie 40 scatti fotografici realizzati da Giancarlo Roncaglia, in occasione di grandi incontri jazz a Torino. Collaboratore di “Repubblica”, storico del jazz, Roncaglia si appassiona non solo a un genere musicale, ma alla cultura che lo esprime. Negli anni della sua giovinezza, Torino era frequentata da veri e propri “innamorati del jazz”, del cinema e più in generale della cultura americana (basti pensare alle traduzioni di Melville o di Sherwood Anderson curate da Cesare Pavese).

Con la sua Leika, cui si manterrà sempre fedele, Roncaglia documenta il passaggio a Torino dei grandi protagonisti del Jazz: da Duke Ellington ai Manhattan Transfer, da Miles Davis a Keith Jarrett a Enrico Rava. E ancora: da Bill Evans a Thelonius Monk, da Wynton Marsalis a Chet Baker, lo sguardo di Roncaglia ci fa rivivere oggi le grandi presenze che hanno animato le notti jazz torinesi.  A ricordarlo sarà Gino Li Veli, giornalista di Repubblica, collega e amico di Roncaglia.