“La bufera”: al Museo Diffuso la devastazione fascista

25aprile_labufera_museodiffusoLa salita al potere di Mussolini dopo la marcia su Roma nell’ottobre del 1922 fu preceduta da un biennio di forti tensioni sociali durante il quale si intensificarono le azioni violente e intimidatorie degli squadristi fascisti. In un clima di particolare tensione sociale determinata da massicci licenziamenti e dalla serrata degli stabilimenti industriali cittadini, nella notte tra il 25 e il 26 aprile 1921, ebbe corso il più grave dei numerosi attacchi scatenati contro la Camera del Lavoro di Torino di corso Siccardi 12 (attualmente corso Galileo Ferraris). Fu Giancarlo Dall’Armi – fotografo del quale l’Archivio storico della Città di Torino conserva molte immagini – a documentare quelle violenze, chiamato probabilmente dai rappresentanti delle organizzazioni che avevano sede nello stabile al fine di comprovarne i danni. L’edificio – che disponeva di un teatro, di una birreria, di un servizio di ambulatorio – era diventato il simbolo della volontà di emancipazione dei lavoratori torinesi e svolgeva un importante ruolo di luogo di incontro, di svago, di assistenza sociale. Durante il regime il Palazzo divenne sede della Casa dei sindacati fascisti. Dopo la Liberazione fu restituito alla CGIL, per poi essere venduto agli inizi degli anni ‘60 e infine demolito.

A venire  danneggiata nella devastazione fu anche “La Bufera”, una tela del pittore Onetti che decorava il salone del Palazzo dell’Associazione Generale degli Operai, che ospitava oltre alla Camera del Lavoro, l’Alleanza cooperativa e tutte le organizzazioni sindacali e politiche torinesi. Aldo Agosti ha scelto il nome di quel quadro per il titolo della  mostra temporanea inaugurata oggi al Museo Diffuso della Resistenza di corso Valdocco 4/a che raccoglie gli scatti di Dall’Armi.  Le fotografie, appartenenti alla collezione privata di Luca Ferrero e Maurizio Scazzi, completano e ampliano in modo significativo la documentazione raccolta all’epoca dei fatti dalle organizzazioni operaie torinesi per l’Inchiesta socialista sulle gesta dei fascisti, che Giacomo Matteotti pubblicò per le Edizioni dell’Avanti nel 1922. La mostra – che si può visitare gratuitamente – è prodotta da CGIL, CISL, UIL ed Ismel in collaborazione con Museo Diffuso della Resistenza, Istoreto-Istituto per la Storia della Resistenza, ANCR-Archivio cinematografico della Resistenza e con il sostegno di Unipol-Sai.