‘Giornata Mondiale del Rifugiato’, la cerimonia in sala Rossa

 

Questa mattina in sala Rossa a Palazzo civico è stata celebrata al ‘Giornata Mondiale del Rifugiato’, iniziativa organizzata dall’associazione Mosaico – Azioni per i Rifugiati nell’ambito della ‘Settimana Internazionale dei diritti, ambiente e culture’ dal 15 al 20 giugno a Torino.

Tra gli interventi la testimonianza di Krishma, giovane rifugiata afgana, che come altri hanno lasciato tutto in cerca di un possibile futuro: “La nostra è una storia di speranza, coraggio, perseveranza e resilienza. Siamo qui per dimostrare al mondo il nostro valore, determinazione, capacità. Non siamo solo vittime, ma resilienti, pronti a superare ogni ostacolo. L’immigrazione non è solo un tema individuale, richiede risposte internazionali

Insieme al direttore dell’associazione, Berthin Nzonza, hanno partecipato, tra gli altri,  Jacopo Rosatelli, assessore ai diritti e alle pari opportunità, Maria Grazia Grippo, presidente del Consiglio Comunale, Abdullahi Ahmed Abdullahi, presidente della Commissione consigliare speciale per il contrasto dei fenomeni di intolleranza, razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza e Marcello Rossoni, senior protection assistant dell’Agenzia ONU per i rifugiati UNHCR.

Siamo qui per celebrare questa Giornata con uno spirito di tristezza e inquietudine per i recenti eventi occorsi sulle coste della Grecia che ci hanno riportano alla memoria la tragedia di Cutro e tutto quanto di analogo succede in mare, con un sentimento di preoccupazione per quella che si annuncia come una possibile involuzione della normativa europea e per le novità introdotte nel nostro ordinamento dal decreto Cutro, un caso di utilizzo di una tragedia umanitaria per portare indietro la legislazione, per abbassare l’asticella dei diritti sulle politiche di accoglienza invece che renderle più efficaci”. “Ma siamo anche qui – ha aggiunto Rosatelli – per dire che esiste un’altra Italia, che esiste la possibilità di guardare con impegno, ottimismo e felicità ai percorsi di riscatto. Dobbiamo celebrare la vita, la resistenza collettiva a queste situazioni così drammatiche. Torino è e vuole restare una capitale dei diritti, aperta al mondo, pronta ad accogliere“.

Tra le tante azioni messe in atto dalla Città la riapertura dei termini del bando per l’assegnazione di alloggi di edilizia sociale senza la condizione della residenza o dello svolgimento di attività lavorativa per 5 anni nella Regione Piemonte, al riguardo l’Amministrazione comunale è in attesa della decisione del giudice di Torino ed eventualmente del giudizio della Corte Costituzionale; l’accoglienza di minori stranieri non accompagnati “che in prima istanza non dovrebbe competere al Comune”  ha spiegato Rosatelli.  Sono 800 i ragazzi,  più del doppio lo scorso anno rispetto a quello precedente, che l’Amministrazione  non solo accoglie, ma accompagna in un percorso di integrazione.  Infine il Sistema di Accoglienza e Integrazione (SAI) con 750 posti, ai quali  se si sommano i progetti speciali della Città per minori non accompagnai, adulti e nuclei familiari,  si raggiunge la  capienza di 1800 posti, confermando Torino il terzo comune in Italia per numero di accoglienza.