Cooperazione Internazionale: Torino in Palestina con il Progetto NUR – Energia Rinnovabile per Betlemme

Tutti i partner del progetto NUR, che coinvolge le città di Torino e Betlemme, si sono ritrovati on line per l’evento conclusivo nel quale sono stati presentati i principali risultati e le prospettive di collaborazione futura. Hanno partecipano, tra gli altri, la vicesindaca di Torino Michela Favaro, il sindaco di Betlemme Anton Salman, il presidente del Co.Co.Pa. Roberto Montà, il console generale d’Italia a Gerusalemme Giuseppe Fedele e il direttore della sede AICS di Gerusalemme Guglielmo Giordano. L’amicizia tra la Città di Torino e la Municipalità di Betlemme (situata nei Territori Palestinesi, e più precisamente in Cisgiordania) era già nata nel 2015 con la firma di un Accordo di Cooperazione.

Il progetto ‘NUR – New Urban Resources. Energia rinnovabile per Betlemme’ (‘nur’ in lingua araba significa ‘luce’) ha preso avvio nel febbraio 2018 ed è finalizzato a promuovere la diffusione di energia rinnovabile nel territorio della Municipalità di Betlemme – in cui vivono 30mila abitanti – attraverso l’installazione di pannelli solari, l’assistenza tecnica relativa all’efficienza energetica, la formazione professionale, la costituzione di startup, iniziative di sensibilizzazione e processi di governance locale. Gli interventi, che si concludono nel dicembre 2021, sono cofinanziati dall’AICS (Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo) e gestiti dall’ufficio Cooperazione internazionale e Pace della Città di Torino.
NUR beneficia di un partenariato ampio e variegato caratterizzato dalla presenza di due enti locali (Torino e Betlemme), di una rete di Città (il Co.Co.Pa – Coordinamento Comuni per la Pace), di due atenei (Politecnico di Torino e Bethlehem University), di due enti di formazione professionale (Enaip Piemonte e Scuole Tecniche Salesiane di Betlemme), di una ONG (il VIS – Volontariato Internazionale Salesiano, che opera a Betlemme da un ventennio), della Fondazione Links e di un’azienda privata (lo studio Ai Engineering Srl) oltre al supporto scientifico dell’Energy Center di Torino.
Il progetto ha un valore complessivo di quasi 1milione e 900mila euro di cui 1milione e 500mila finanziati dall’AICS, 65mila dati in contanti dal VIS e il rimanente coperto dalla fornitura di lavoro e servizi da parte dei 10 partner.
Uno dei risultati di NUR è aver fornito un sistema per illuminare l’Albero di Natale a Betlemme, posto di fronte alla celebre Chiesa della Natività, utilizzando energia rinnovabile al 100%.
Un’altra collaborazione, questa volta in ambito creativo, è stata ‘Let it light!’ (E luce sia!) un concorso di arti visive dedicato a giovani artisti palestinesi di età compresa tra i 18 e i 35 anni, per richiamare l’attenzione sugli aspetti sostenibili del progetto NUR.
La Municipalità di Betlemme ha individuato nella galleria del Walled Off Hotel – aperto a sorpresa tre anni fa dal famoso e provocatorio street artist Banksy e collocato a pochi metri dal muro che separa Israele da Betlemme – il partner artistico ideale del concorso.
La Città di Torino, con l’apporto dell’Ufficio Torino Creativa, ha elaborato il bando del concorso. A rispondere sono stati 63 artisti che hanno presentato altrettanti bozzetti creati con tecniche diverse: dalla pittura alla scultura, alla fotografia. Una giuria composta da 7 artisti e critici d’arte palestinesi ne ha selezionate 21 che sono state esposte per un mese all’interno della galleria del Walled Off Hotel e viste da 4mila visitatori invitati a votarle. Cinque di queste sono state vendute con prezzi tra i 700 e i 1.500 dollari.
I tre artisti palestinesi vincitori, grazie ai fondi messi a disposizione dal Progetto NUR e alla collaborazione della Rete di Comuni Co.Co.Pa., hanno ricevuto un premio in denaro (rispettivamente di 500, 300 e 200 euro) e sono stati ospitati a Torino per una settimana nel quadro della XV edizione di Paratissima.

Un altro risultato di NUR è stata la progettazione e allestimento di pannelli solari sopra quattro edifici pubblici di Betlemme, per un totale di 300 kWp. Gli impianti sono stati montati sul tetto della stazione dei bus; sul Peace Center, edificio affacciato su Manger Square, la piazza principale della città; sul Dipartimento di Ingegneria del Comune di Betlemme; sopra gli spogliatoi di un campo da calcetto dedicato a Davide Astori, calciatore italiano scomparso nel 2018.
I risultati ottenuti dalla lettura degli inverter dei sistemi collegati alla rete elettrica nei primi sei mesi di funzionamento sono molto incoraggianti e per il medesimo periodo il Comune di Betlemme ha stimato un risparmio sulle bollette energetiche pari a 5 euro/famiglia.

Nei paesi del Medio Oriente di sicuro non manca il sole. Era perciò naturale che il progetto NUR provasse a trasformare l’energia in opportunità di lavoro, prima con la formazione professionale e poi con l’incubazione di start-up nel settore delle energie rinnovabili per favorire l’avvio di nuove imprese.
Così un team italo-palestinese composto da EnAIP Piemonte, il VIS e la Scuola Tecnica Salesiana di Betlemme ha organizzato nove corsi per l’installazione e manutenzione di sistemi fotovoltaici o per la creazione d’impresa, rivolti a 5 docenti, 50 giovani e 48 professionisti del territorio di Betlemme.
Il percorso, durato un anno, è culminato in un concorso (Hackathon) promosso dall’Università di Betlemme per selezionare idee innovative da ‘allevare’ in sette start-up. Hanno partecipato 60 persone provenienti da tutta la Cisgiordania, per lo più studenti tra 18 e 29 anni iscritti presso istituzioni come l’Università Al-Ahliyye e il Politecnico di Hebron.
Infine, il Politecnico di Torino ha elaborato una Piano energetico per Betlemme, per pianificare miglioramenti nell’efficienza energetica e risparmi da conseguire entro il 2030.
Partecipando all’evento la vicesindaca Michela Favaro ha commentato: “Il progetto NUR ha realizzato grandi cose ma non si è trattato di una semplice collaborazione istituzionale tra due città, si è realizzata un’esperienza di confronto tra due comunità. Sono convinta che soprattutto grazie a quest’ultimo aspetto, per nulla scontato, NUR continuerà a generare impatti concreti. E per questo mi congratulo sinceramente con tutto il partenariato coinvolto. Con l’evento di oggi il progetto NUR finisce, ma il cammino sul sentiero della pace degli uomini e delle donne di buona volontà continua e prende un nuovo slancio. Il mio augurio, che indirizzo in particolare ai giovani coinvolti dal progetto nei Centri di Formazione Professionale, nelle Scuole tecniche e nelle Università, è che anche la cooperazione fra le città sia fonte di energia in questo percorso”