L’inaugurazione del Polo del Novecento nel complesso settecentesco dei Quartieri militari è il coronamento concreto di un disegno che l’Amministrazione Comunale, insieme alla Regione Piemonte, perseguiva da tempo. Un obiettivo di cui essere grati alla Compagnia di San Paolo e a tutti gli enti culturali che hanno creduto nella realizzazione di questo centro culturale aperto al territorio. Il Centro culturale agevola la conoscenza della memoria in una dimensione allargata e condivisa: gli edifici di San Celso e San Daniele aprono non solo idealmente le porte alla ricerca e al confronto, perché proprio attraverso la lettura del passato si possa meglio comprendere il presente e progettare il futuro. La forte volontà di tutti i soggetti, la collaborazione degli enti e delle associazioni, dei tanti soggetti che hanno creduto in questo progetto danno la misura di quanto esso corrisponda a un’esigenza sentita e reale.
Le sale accoglienti, la biblioteca e gli archivi, garantiscono conservazione e tutela del patrimonio documentale, favorendo sotto la guida insigne del presidente Sergio Soave l’approfondimento e la divulgazione, innescando passione per quella storia che ha segnato in modo profondo il passato della nostra città.
Il patrimonio delle fondazioni, degli istituti e degli enti aiuteranno la lettura unitaria della storia del secolo scorso coinvolgendo tanti soggetti che quella storia sociale, politica ed economica l’hanno fatta, a partire dai testimoni diretti, dai rappresentanti delle forze sociali e produttive, del mondo accademico e di quello della scuola.
La sfida è ambiziosa, ad avviso del presidente Soave. E’ la creazione di un luogo che, grazie al lavoro condiviso degli enti culturali che vi hanno trovato casa, permetta a tutti i cittadini di essere attori più responsabili e protagonisti contemporanei dei profondi cambiamenti che il nostro tempo sta conoscendo, attraverso l’approfondimento delle trasformazioni politiche, culturali, sociali, tecnologiche, di costume nel secolo scorso di cui rappresentano, di fatto, una continuazione o una conseguenza. Guardare al futuro avendo però cura di salvaguardare la memoria, penso che sia una delle belle e significative intuizioni di cultura diffusa che si possono immaginare.
Il Polo del ‘900 è pensato come un modello culturale e gestionale innovativo. E’ stato creato per dare nuova vita agli enti che manterranno la piena autonomia e identità ma nello stesso tempo saranno integrati in un unico centro culturale. Questo rappresenterà un’opportunità per gli attori coinvolti in termini di massa critica, di rinnovamento, di promozione, razionalizzazione e sostenibilità. Ed è modello gestionale perché è pensato per essere sostenibile (per circa il trenta per cento del budget) attraverso la membership, l’affitto degli spazi per eventi e coworking, la sponsorizzazione di imprese culturali e la partecipazione a bandi europei.