E il futuro passa dallo SPID

Una pubblica amministrazione attenta e trasparente, una casa di vetro all’interno della quale ognuno possa esercitare il proprio diritto di cittadinanza, influire sulle scelte della propria comunità, abbreviare i tempi d’attesa per avere una risposta dagli uffici pubblici.

Non è fantascienza, ma è ciò su cui a livello nazionale e anche cittadino, si sta lavorando. Il progetto è complesso e articolato, ma, come ha rilevato il direttore dei Sistemi Informativi e Innovazione della Città, Sandro Golzio, “l’importante è che si sia partiti con l’approccio corretto”.

Ad assumersi l’onere e l’onore d’istruire questa rivoluzione tecnologica e culturale, che coinvolge tutte le amministrazioni pubbliche centrali, regionali e locali, è l’Agenzia per l’Italia Digitale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. La sua missione, così come si legge sul suo sito, è coordinare le azioni in materia di innovazione per promuovere le tecnologie digitali a supporto della pubblica amministrazione, con azioni mirate a stimolare l’innovazione e a favorire lo sviluppo di un sistema economico sociale incentrato sulla diffusione delle nuove tecnologie. Sostenere, inoltre, la digitalizzazione per la condivisione delle informazioni pubbliche e la realizzazione di servizi on line per cittadini e imprese”.

Non devono destare timore gli acronimi che compongono questo progetto, poiché a ben guardare nei prossimi anni ciò che sta dietro queste sigle, che a prima vista possono sembrare astruse, cambierà in meglio la vita di ognuno di noi. Così, ad esempio, l’Anagrafe nazionale della popolazione residente (ANPR) permetterà a un cittadino nato a Roma, ma residente a Torino e di passaggio a Lucca di ottenere un certificato presso un qualsiasi sportello anagrafico della città toscana. “Torino, – sottolinea Sandro Golzio – che ha già trasferito i propri archivi anagrafici al data base nazionale, è la città pilota da cui si è partiti per dare il via a questa rivoluzione copernicana. Entro fine anno lo faranno anche Venezia, Milano, Roma e altre grandi città”.

spid-immagine-sistema-identita-digitale_300Un’unica chiave di accesso per accedere a tutti i servizi on line della PA e delle imprese: questo è SPID, il Sistema Pubblico di Identità Digitale. Grazie a questa unica identità diventano obsolete le tante, troppe password, chiavi o codici. Prenotare una visita medica, iscrivere i figli a scuola, verificare la propria situazione contributiva e, per le imprese, istruire una serie di pratiche: queste sono solo alcune delle incombenze che si potranno svolgere da computer, tablet e smartphone con lo stesso nome utente e con la medesima password.

Con pagoPA cittadini e imprese possono pagare le prestazioni della Pubblica Amministrazione utilizzando più canali (dai pagamenti digitali attraverso internet al tradizionale bollettino postale) a condizioni più trasparenti e più favorevoli. Questo nuovo sistema garantisce ai privati e alle aziende una maggiore sicurezza e affidabilità nei pagamenti, mentre alle pubbliche amministrazioni dà certezza ed efficienza nella riscossione degli incassi; esse così possono ridurre i costi e standardizzare i propri processi interni a vantaggio di una semplificazione dei servizi.

Riguardo invece al territorio e ai suoi mutamenti, va ricordato il Pon Metro, ossia  il Programma Operativo Nazionale “Città Metropolitane”, coordinato dall’Agenzia nazionale per la Coesione Territoriale. Di fatto è un piano operativo delle Città metropolitane (Torino, Genova, Milano, Bologna, Venezia, Firenze, Roma, Bari, Napoli, Reggio Calabria, Cagliari, Catania, Messina e Palermo) per rilanciare la dimensione metropolitana come scala per la pianificazione e la gestione di servizi cruciali per lo sviluppo e la coesione territoriale. Le risorse che verranno trasferite al Comune di Torino si aggirano intorno ai 40 milioni di euro, di cui 8 milioni dovranno essere investiti nei progetti per lo sviluppo digitale di tutta l’area metropolitana. Quattro sono le priorità individuate dal programma: “Agenda digitale metropolitana”, “Sostenibilità dei servizi e della mobilità urbana”, “Servizi per l’inclusione sociale”, “Infrastrutture per l’inclusione sociale”. Si tratta di un impegno importante sia per le risorse in sé, sia perché obbligherà le singole amministrazioni a coordinarsi su iniziative comuni per fornire ai propri cittadini servizi digitali omogenei, semplici e trasparenti sull’intero territorio metropolitano.

Ma per una piena fruizione dei servizi digitali da parte di cittadini e imprese servono altre due condizioni di base. Innanzitutto, una rete a banda larga che raggiunga anche le aree oggi non coperte dalle società di telecomunicazioni: il piano nazionale per la banda larga, con l’utilizzo di fondi europei, nazionali e regionali punta a colmare questa carenza.

La seconda condizione è che le persone abbiano le conoscenze tecniche minime per poter effettivamente usufruire dei servizi digitali: “Per questa ragione, per chi non è nativo digitale – dice Sandro Golzio – dovremmo pensare a percorsi dedicati in primo luogo agli anziani per rafforzare le loro competenze digitali, affinché questi servizi possano essere fruibili dalla maggior parte dei cittadini”.