L’appuntamento ora è al 19 ottobre quando si prevede la missione ExoMars raggiungerà Marte, dopo aver percorso 500 milioni di chilometri. A scendere sul pianeta sarà Schiaparelli, il modulo di atterraggio ideato e realizzato a Torino, in corso Marche, nei laboratori di Thales Alenia Space.
Al ramo italiano dell’azienda che ha in città uno dei suoi centri principali di ricerca e produzione e ai suoi partner, l’Agenzia Spaziale Europea (ESA) ha affidato la guida nella preparazione di entrambe le spedizioni – la seconda partirà nel 2018 – previste dal programma di esplorazione di Marte.
L’industria spaziale italiana ha così la responsabilità complessiva dei sistemi di bordo e sta coordinando le attività di sviluppo per il rover che già nel corso della prossima missione potrà muoversi autonomamente e, grazie a una sofisticatissima trivella, scavare il suolo marziano alla ricerca di acqua e tracce di vita.
Nella missione c’è molta Torino e molta Italia, proprio grazie al ruolo di Thales Alenia Space. “Un’azienda che fa occupazione di qualità – sottolinea il presidente di Thales Alenia Space Italia, Elisio Giacomo Prette – : il 70% dei nostri dipendenti sono laureati e il 30% tecnici specializzati, siamo una delle aziende che tentano di trattenere i cervelli in Italia”
Molti di loro lunedì scorso hanno assistito dalla sede Altec o in diretta streaming alla diretta con Baikonur in Kazakistan salutando con un lungo applauso la partenza del razzo Proton di Roscomos, l’agenzia spaziale russa che collabora al progetto fornendo i sistemi per portare nello spazio ExoMars e alcune delle strumentazioni scientifiche a bordo della sonda.
Per tutti tanta emozione e orgoglio in un momento che rappresentava il coronamento di anni di lavoro fatto con passione e diligenza, alla maniera – e forse non è casuale l’accostamento che ci è tornato alla mente – del Tino Faussone, protagonista della Chiave a Stella di Primo Levi.
Nel libro all’etica e al valore del lavoro quotidiano si affiancava il credo, con azioni precise ed attrezzi adeguati, di poter cambiare il mondo: un po’ quello che si appresta a fare Exomars con le sue missioni nella quali indagherà l’ambiente marziano con le sue caratteristiche geochimiche e geofisiche, la presenza di tracce di vita passata e presente sul pianeta e fornirà indicazioni per l’allestimento di future missioni umane.