Saper ascoltare, saper osservare: il progetto Prisma

Prisma, è un piano di interventi per favorire l’integrazione dei servizi rivolti alle persone con disabilità fisico-motoria grave e gravissima, alle loro famiglie e, più in generale, alle organizzazioni impegnate sul tema della promozione e integrazione sociale dei cittadini più esposti al rischio di emarginazione e vulnerabilità sociale.

Il progetto nasce dalla collaborazione tra il servizio Passepartout del Comune di Torino e l’associazione Verba per favorire, come previsto dalla normativa, l’integrazione dei servizi rivolti alle persone con disabilità promuovendo la complementarietà delle attività svolte dal volontariato con gli obiettivi generali perseguiti dalla Pubblica amministrazione. In particolare, si tratta di una cooperazione mirata alla diffusione della cultura delle relazioni di aiuto (la consulenza alla pari, il counseling, la peer education, gruppi di sostegno, l’auto mutuo aiuto) e delle pari opportunità delle persone con disabilità anche straniere attraverso misure di contrasto alla discriminazione e all’emarginazione e il sostegno delle donne che affrontano difficoltà legate alla disabilità.

“Gli operatori sono dipendenti comunali e volontari che, insieme, uniscono impegno, competenza e sensibilità. Tutte le risorse sono condivise e messe a disposizione di chi è in difficoltà. Il progetto Prisma non è né privato, né pubblico, ma di natura pubblicistica, realizzato in sinergia tra servizio pubblico e privato” sottolinea Claudio Foggetti, responsabile del servizio Disabilità motoria e inclusione sociale.

Significativo il numero degli interventi:

attività di accoglienza e orientamento in collaborazione con l’associazione Verba: sono state coinvolte 142 persone, di cui 5 minori per un totale di 669 interventi;

aggiornamento e  supervisione del gruppo di peer (8 componenti di cui 4 stranieri) per potenziare le competenze dei volontari consulenti con disabilità: hanno usufruito di questa opportunità  92 persone per 401 interventi;

servizio di counseling per le nuove tecnologie in collaborazione con l’associazione Unisinf: 30  persone interessate per 93 interventi;

 

attività di sostegno logistico e orientativo per l’auto mutuo aiuto in collaborazione con il CAMAP per 23 gruppi e 2 corsi di formazione per facilitatori