Fior di Loto, l’ambulatorio per il benessere delle donne

La Convenzione delle Nazioni Unite sui diritti delle persone con disabilità stabilisce all’articolo 23 il principio di pari dignità e opportunità per tutto ciò che riguarda la sfera delle relazioni interpersonali. Sono questi i valori guida dell’azione della Città di Torino attraverso il servizio Disabilità e sessualità che promuove e realizza interventi per sostenere la parità dei diritti delle persone con disabilità.

Affettività, sessualità e genitorialità sono temi complessi le cui implicazioni sociali e culturali impongono un rigore scientifico e metodologico assicurato dalla collaborazione di professionisti all’interno di comitato scientifico multidisciplinare che ha il compito di individuare le linee metodologiche del progetto.

La possibilità di trovare l’ascolto e l’aiuto di operatori competenti crea le premesse per facilitare le persone con disabilità e i loro familiari nella ricerca della loro autorealizzazione e nell’essere riconosciuti nella loro aspirazione a vivere la propria affettività – spiega un operatore -. Non esiste una sessualità speciale delle persone disabili, ma sussistono aspetti emotivi più delicati e complessi come la fatica a stare in una relazione, a mettersi in gioco, a realizzare le proprie aspirazioni, a tollerare l’inevitabile quota di dolore e di senso del limite con cui si trovano a confrontarsi”.

L’attività si svolge attraverso gli sportelli di ascolto: uno per la disabilità fisico-motoria che offre consulenza e orientamento ed è gestito da un’équipe di operatori con formazione e competenze diverse; l’altro, quello per la disabilità intellettiva, propone consulenza pedagogica, educativa, psicologica psico-sessuologica a famiglie, operatori, insegnanti associazioni e volontari.

Il servizio Disabilità e sessualità, in collaborazione con le associazioni ADN, UILDM, l’Unità Spinale Unipolare, il Centro Puzzle, l’Azienda Ospedaliera Sant’Anna e la Fondazione Molo, ha realizzato attività di informazione, consulenza e orientamento rivolte a 319 adulti e 13 minori per un totale 957 interventi.

Un’ altra importante azione, nell’ambito della sfera del benessere rivolto alle donne con disabilità grave, è l’ambulatorio “Il Fior di loto”, istituito grazie alla collaborazione del servizio Passepartout con l’Asl TO1 e i Consultori familiari, all’interno del poliambulatorio valdese di via Silvio Pellico 28. L’attività prevede visite ginecologiche specialistiche. L’equipe è composta da una ginecologa, un’ostetrica e una psicologa per i casi di maltrattamenti o abusi. Le pazienti, quest’anno sono state 180, sono accolte da personale specializzato attento alle loro necessità.  Le donne con disabilità motoria possono contare sulla presenza di un sollevatore e lettino elettrico. Per la disabilità uditiva è presente un interprete in lingua italiana dei segni, per quella visiva il servizio mette a disposizione un’accompagnatrice all’interno della struttura.

Nell’ambito del progetto Il Fior di Loto” è stato istituito il servizio Antiviolenza disabili, una collaborazione tra il servizio Passepartout e il servizio Antiviolenza della Città di Torino, per dare sostegno psicologico alle persone con disabilità vittime di violenza attraverso percorsi personalizzati che prevedono un sostegno educativo, l’inserimento in attività laboratoriali e in gruppi di auto mutuo aiuto e di alfabetizzazione emotiva. Esiste, inoltre, una consulenza legale e psichiatrica oltre a un affiancamento nell’iter di denuncia. Quest’anno sono stati realizzati 502 interventi che hanno interessato 374 persone.