“Capire come si costruisce il futuro”, inizia BD

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La cinque giorni di Biennale Democrazia  è entrata nel vivo questo pomeriggio con la lezione inaugurale sulla cultura europea di Claudio Magris, al Regio, nel medesimo teatro in cui andrà in scena alle 21.30 la prima di Thyssen Opera Sonora, firmata da Ezio Mauro.

Centoventotto protagonisti del dibattito pubblico internazionale, con la partecipazione di giovani e cittadini, per 102 appuntamenti fino a domenica: sono questi i numeri della quarta edizione della manifestazione coordinata da Gustavo Zagrebelsky e dedicata ai Passaggi. Transiti intesi come cambiamento e trasformazioni sociali, economiche, politiche e scientifiche che segnano il presente e caratterizzeranno gli anni a venire. Una grande kermesse che si svolgerà nei luoghi culturali di Torino, dall’università ai musei.

 

La cultura è chiamata in causa nella sua funzione più profonda di dare senso e offrire prospettive di convivenza e la manifestazione è declinata in quattro differenti filoni: transiti e barriere, eredità e inizi, velocità e lentezza, possibilità. Tra gli ospiti internazionali si potranno ascoltare il costituzionalista della Hong Kong University Benny Tai Yiu-Ting, ispiratore del movimento dell’Umbrella Revolution e Saskia Sassen, sociologa della Columbia University, tra i massimi esperti di globalizzazione e processi transnazionali. Tra gli interventi anche quello di Colin Crouch, sociologo e politologo all’Università di Warwick, noto per aver coniato e sviluppato il concetto di “Postdemocrazia”.

I nuovi paradigmi della società saranno esaminati in profondità e i tanti incontri consentiranno di pensare a come saranno le nuove forme di rappresentanza democratica. Un evento, quello di Bd,  promosso dall’Amministrazione comunale per aiutare i giovani a interpretare il mondo contemporaneo e a pensare con ottimismo al futuro.

 

 

Il sito della biennale

Il programma

Chi fa la Biennale

Occupy Central with love and peace. Incontro con Benny Tai, leader della rivoluzione “degli ombrelli”

* Gabriele Magrin è coordinatore scientifico di Biennale Democrazia 2015