La scuola al centro delle politiche della Città

E’ stata un riflessione sugli aspetti educativi e sociali del nostro Paese il seminario La scuola e le sue alleanze nel contrasto alla povertà educativa e alla dispersione scolastica, promosso dalle sezioni regionali dell’Associazione nazionale dirigenti scolastici del Piemonte e della Campania.

All’incontro online che si è svolto questo pomeriggio a partire dalle 15, ha partecipato Antonietta Di Martino, assessora all’Istruzione e all’edilizia scolastica della Città di Torino.

Nel suo intervento Obiettivo 4: la Città di Torino per un’educazione di qualità, inclusiva ed equa, l’assessora ha illustrato la direzione dell’azione politica di Torino come città educativa, partendo dal quarto obiettivo dell’Agenda 2030 dell’Onu e soffermandosi sul Piano di Azione Torino 2030 in cui la dimensione educativa è trasversale in tutte le politiche della Città.

Politiche che hanno un respiro internazionale: Torino partecipa all’associazione internazionale delle Città Educative, che ha fondato nel 1994 insieme a Barcellona e Rennes. Il 30 novembre 2020 ha celebrato il trentesimo anniversario della proclamazione della Carta delle Città Educative aggiornata per l’occasione. Dal 2016 è la prima città italiana della rete globale delle Città Unesco per l’apprendimento.

L’assessora si è soffermata sulle iniziative messe in atto durante il lockdown, in cui la Città e le realtà culturali, educative, sociali, produttive e del terzo settore hanno portato un contributo materiale o di supporto alle fragilità per far fronte ai nuovi bisogni educativi e scolastici.

Nei servizi educativi dai 0 ai 6 anni, grazie alla didattica di vicinanza le maestre hanno continuato a stare accanto alle bambine e ai bambini: hanno registrato video con letture di poesie e racconti, mostrato giochi e attività che potevano essere realizzati in ambiente domestico.

Per le scuole di ogni ordine e grado, grazie al supporto dell’assessorato all’Innovazione, Torino City Lab è stato trasformato in un laboratorio in cui la città è a disposizione di startup e aziende per sperimentare tecnologie come droni e auto a guida autonoma direttamente sul campo e con Torino City Love  ha raccolto una ampia risposta alla richiesta di solidarietà digitale per servizi e prodotti da offrire alle scuole e a tutta la cittadinanza consentendo di reperire, in tempi ridotti, connettività, dispositivi e materiale didattico gratuiti per gli studenti più fragili e formazione e contenuti digitali per i docenti.

Nelle scuola dell’infanzia e nei nidi comunali sono state garantite la continuità e la qualità del servizio e, per sostenere i torinesi alle prese con le cresciute difficoltà economiche, sono state ridotte le tariffe della ristorazione scolastica e previste esenzioni delle tariffe dei nidi nei periodi di quarantena.

La situazione d’incertezza ancora presente e le esperienze maturate lo scorso anno hanno portato la Città a costruire e rafforzare alleanze tra territorio e scuola. Vanno in questa direzione alcune azioni di coordinamento che l’assessorato ha avviato e sta curando, nell’ottica di un sistema educativo integrato e per favorire l’inclusione scolastica.

Molte le iniziative avviate: progetti di contrasto alla povertà educativa come Con i bambini. Opportunità educative per una città più equa e alla dispersione scolastica come Provaci ancora Sam!, percorsi per il recupero e il potenziamento scolastico, in collaborazione con l’Università e il Politecnico di Torino Nessuno resti indietro e, sempre con gli atenei, i progetti sul plurilinguismo Italiano lingua 2 a scuola e Noi e le nostre lingue, a cui si aggiungono il servizio di accompagnamento e sostegno all’integrazione scolastica dei minori Rom e il servizio di orientamento.

Nel 2019 sono state approvate le linee guida per la creazione del Sistema integrato per i servizi per l’infanzia che sancisce l’attenzione dell’Amministrazione Comunale alla fascia delle bambine e dei bambini dai 0 ai 6 anni e prevede la realizzazione di poli educativi per l’infanzia, la costruzione di un curricolo di base condiviso da tutti i componenti del sistema e una governance articolata su tre livelli con l’istituzione di organismi di rappresentanza e di coordinamento.

Sul fronte delle metodologie e degli strumenti innovativi, gran parte del supporto all’ampliamento dell’offerta formativa delle scuole è affidato a ITER, l’Istituzione Torinese per un’Educazione Responsabile, che opera sempre all’interno della Divisione dei servizi educativi del Comune. Tante le iniziative, tra cui il progetto di rilancio di quattro poli educativi dedicati all’educazione alla sostenibilità ambientale e all’innovazione didattica, che al momento funzionano con attività online ma sono pronti ad accogliere studenti e cittadini in presenza appena sarà possibile:
Scuola centro civico – uno spazio dove le scuole sperimentano tecnologie e metodologie di innovazione didattica;
Centro per la cultura ludica – qui il fulcro è il gioco, da approfondire e sperimentare attraverso la storia e la memoria, nelle diverse culture, attraverso la produzione industriale dei giocattoli fino ai giochi tecnologi e multimediali;
Remida – centro di riuso creativo. Raccoglie e ridistribuisce materiali recuperati in aziende che vengono messi a disposizione di scuole e associazioni;
Cascina Falchera-  un antico casale diventato fattoria urbana a misura di bambino, in cui  tutta la famiglia può vivere esperienze con la natura, gli animali e le coltivazioni.

Ultimo tassello il percorso per la sottoscrizione dei Patti educativi di comunità per il primo ciclo, come previsto dal Piano scuola del ministero dell’Istruzione, avviato con il censimento di proposte didattiche da parte di associazioni, istituzioni culturali, musei, biblioteche e terzo settore.

L’assessorato ha incontrato le scuole ed è stato creato un gruppo di lavoro con Università e Politecnico, Indire, Ufficio scolastico regionale, ambito di Torino, che ha portato all’approvazione di un documento dei Patti educativi di comunità, al cui interno si sono sviluppati i progetti di prossimità elaborati dagli enti partecipanti con le istituzioni scolastiche. Partendo da questo modello le scuole e le realtà del territorio hanno cooprogettato patti educativi su specifici temi: acquisizione delle competenze di cittadinanza, digitali e civiche, nuovi ambienti di apprendimento, promozione della cultura ludica, interventi di contrasto alla dispersione scolastica e all’abbandono scolastico con percorsi di educazione alla scelta e di orientamento.

Trentacinque patti sono stati sottoscritti dal Comune di Torino, enti e scuole e presentati, entro il 5 febbraio 2021, al bando pubblicato dall’Ufficio scolastico regionale per ottenere il finanziamento del ministero dell’Istruzione. Sono state coinvolte 27 istituzioni scolastiche a cui si sono aggiunte le 11 istituzioni che hanno partecipato ai patti offerti gratuitamente alle scuole dal Comune di Torino, in collaborazione con Univesità e Indire,  ancora aperti a ulteriori adesioni.