Da quasi sei anni viveva all’addiaccio con cinque cani, donna convinta ad accettare cure e una sistemazione in una struttura comunale

Negli ultimi due anni chiunque sia passato dalle parti della fermata del tram della linea 10 ‘n.387- Caprera’ in direzione Torino Centro si è accorto della presenza di una donna in compagnia dei suoi cinque cani.

Si tratta di una cinquantenne di nazionalità italiana la cui storia è iniziata come tante altre, con una famiglia solida alle spalle e un lavoro stabile in una grande azienda del torinese. A turbare gli equilibri di quella normale quotidianità, con molta probabilità, hanno inciso un licenziamento inaspettato, la successiva faticosa ricerca di un altro impiego e la nuova perdita dopo appena tre mesi.

Da quel momento di instabilità sono iniziate le prime difficoltà relazionali all’interno della propria casa che l’hanno spinta ad abbandonare la famiglia con cui viveva, diventando a tutti gli effetti una donna senza fissa dimora. A nulla sono valsi i numerosi tentativi di aiuto del padre della donna che più volte ha tentato di convincerla di tornare a casa. Nonostante i ripetuti rifiuti della figlia, in tutti questi anni, non ha mai fatto mancare il suo affetto e la propria vicinanza, andando a trovarla ogni giorno per la strada, talvolta anche senza avvicinarsi o farsi vedere, solo per sincerarsi che stesse bene.

Da circa sei anni la donna ha iniziato a stazionare nel quartiere Santa Rita, nella zona di piazza d’Armi, monitorata dagli agenti del Comando Sezione II della Polizia Municipale e dal Servizio BOA dell’Ufficio Adulti in difficoltà della Città. Alcune persone le portavano cibo e acqua mentre, a proteggerla e farle compagnia, ci pensavano i suoi cinque cani di varie taglie.

A partire dal 2018 la signora si è trasferita in maniera stabile nella fermata del tram della linea 10 e, da allora, probabilmente con l’aggravarsi del suo stato psico-fisico dovuto al fatto di vivere giorno e notte all’aria aperta, sono aumentate le segnalazioni dei cittadini circa le condizioni critiche della donna, le precarie condizioni igienico sanitarie del giaciglio ubicato su suolo pubblico e i comportamenti aggressivi dei cani.

Finalmente, ieri, al termine di un lungo lavoro di persuasione effettuato dagli agenti del Comando Sezione II e dagli uomini del Reparto Operativo Speciale della Polizia Municipale la donna, in evidente stato di sofferenza dovuto al freddo e ad altre patologie da cui è affetta, è stata convinta ad accettare le cure mediche di cui necessita e una sistemazione in una struttura ricettiva del Comune.

I cinque cani, per i quali sono in corso le valutazioni sullo stato di salute da parte dei veterinari dell’ASL, sono stati portati nel Rifugio di Chieri dal Servizio Cattura del Canile di Grugliasco, con la piena soddisfazione delle Associazioni animaliste presenti durante l’intervento.

La fermata n.387 “Caprera”, una volta sgomberata, è stata successivamente pulita e sanificata dal personale GTT.