Il ricordo delle vittime del terrorismo nelle parole della sindaca Appendino

E’ un tributo di sangue altissimo quello pagato da Torino al terrorismo, soprattutto nel quinquennio tra il 1977 e il 1982.
‘Anni di piombo’ li hanno chiamati quelli che vanno dal 1969 al 1982, durante i quali in città furono compiuti 323 attentati nei quali morirono 26 persone, mentre altre 48 furono ferite.
Le ha volute ricordare con un suo messaggio, oggi, “Giorno della Memoria dedicato alle Vittime del terrorismo”, la sindaca Chiara Appendino.

“Sono trascorsi quarant’anni da quando le armi dei terroristi posero fine alla vita di Carlo Ala, Giuseppe Pisciuneri e Ferdinando Bignardi: un impiegato, una guardia giurata e un pilota civile.

A loro, oggi 9 maggio, nel Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, noi dedichiamo un pensiero nella convinzione che quanto è accaduto tra gli anni Settanta e primi anni Ottanta del secolo scorso, durante quelli che alla storia sono passati con il nome di “Anni di piombo”, si debba raccontare e che occorra incoraggiare in chi, per ragioni anagrafiche quel periodo non lo ha vissuto, lo sviluppo di una coscienza critica verso il fenomeno del terrorismo e le diverse forme di radicalizzazione violenta.

Un terrorismo che, tra l’altro, ha ritrovato vigore e acquisito una pericolosissima dimensione internazionale e, assumendo ormai spesso i caratteri del fanatismo religioso, negli ultimi anni ha fatto proseliti anche in Paesi con una lunga storia e tradizione di democrazia.

Al giorno d’oggi, credo sia più che mai dovere delle Istituzioni restare al fianco delle famiglie delle vittime e delle associazioni che le rappresentano, ringraziando e sostenendo chi, proprio come le associazioni Aiviter e Asevit, lavora per conservare il ricordo di chi fu vittima in quegli anni di piombo, in quello che fu uno tra i periodi più bui e difficili per l’Italia contemporanea.

Un impegno importante e prezioso per tutti noi, per coloro ai quali il terrorismo ha strappato la vita, per i loro familiari, amici e colleghi e, non ultimo, per chi i fatti di quegli anni li può apprendere solo attraverso le pagine dei libri di storia”.

Chiara Appendino
Sindaca della Città di Torino