Cosa leggere? “Racconti” di Agatha Christie

Monsieur Hercule Poirot e Miss Jane Marple richiamano subito alla memoria il nome di Agatha Christie. L’originalità dell’autrice è nella figura del detective, o meglio lafigura dei suoi detective, le loro personalità, i loro tic, il loro metodo e la loro psicologia.

Costituiscono inoltre delle marcate eccezioni rispetto alle tipologie tradizionali di questa figura, e rispetto ai modelli letterari cui indubbiamente si ispirano, non fosse altro perchè sono quasi degli “antieroi”, delineati con tratti talora caricaturali e sempre soffusi da una dolce ironia.

Monsieur Hercule Poirot è un ex funzionario di polizia, di origine belga; basso di statura e con la testa che ricorda vagamente la forma di un uovo. E’ per natura, carattere, scelte esistenziali e perfino modo di vestire, un personaggio atipico nell’ambiente anglosassone in cui vive, talmente atipico da risultare comico. Ma questi aspetti della sua personalità di personaggio non sono fini a sè stessi: servono a smussare le punte di antipatia che la sua intelligenza implacabile, la sua spocchia intellettuale e certi lati non molto chiari della sua esistenza privata possono produrre.

Miss Marple, poi, rappresenta una figura non meno ricca di componenti comiche: vagamente autobiografica, è una “signorina” di età ormai avanzata, occupatissima a lavorare a maglia e a spettegolare ma anche, spesso grazie ai pettegolezzi che semina e raccoglie, a studiare la personalità dei suoi simili per cercare di svelare misteri e scoprire assassini.

Sia i protagonisti maggiori come anche i protagonisti dei “cicli minori” di Parker Pyne, Harley Quin e Tommy e Tuppence svolgono nell’economia della narrazione sia la funzione di dare sostanza, vigore e verosimiglianza alla vicenda e intrigano il lettore con le loro strane abitudini e il modo di comportarsi, che di far progredire l’azione guidando il lettore verso la soluzione finale, mantenendo però sempre su di lui, grazie ai buini uffici dell’autrice, un discreto margine di vantaggio.

In un mondo in cui il Male è dappertutto, a una scrittrice come lei, erede della grande tradizione vittoriana, sembra essere il fine ultimo della ricerca della verità: questa è la sua filosofia amata dal lettore.

Antonella Gilpi