Un accordo di comunità cittadina per la sicurezza

“Per noi inizia una stagione nuova nell’approcciare il tema della sicurezza. Non solo intervento repressivo, ma anche un lavoro di prevenzione. C’è tutta la comunità che si mette in gioco in un accordo che responsabilizza ciascuno di noi, che tiene insieme sicurezza e welfare”. Così ha commentato la sindaca Chiara Appendino, lunedì scorso, la firma dell’Accordo per la sicurezza integrata e lo sviluppo della città di Torino. Erano presenti il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il prefetto Claudio Palomba, la sindaca Chiara Appendino, l’assessore regionale alla sicurezza Fabrizio Ricca, l’arcivescovo Cesare Nosiglia, i presidenti delle circoscrizioni e i rappresentanti degli Enti del territorio. Presente anche il capo della polizia Franco Gabrielli.

Un protocollo d’intesa con 25 punti che corrispondono ad altrettanti impegni che gli enti seduti attorno al tavolo hanno deciso di garantire per migliorare la sicurezza in città: dal potenziamento dell’illuminazione cittadina, al rafforzamento della prevenzione e del controllo del territorio con sistemi di video sorveglianza e detrazioni, da parte del Comune, in favore di privati e associazioni che si doteranno di telecamere di sicurezza. Istituiti nelle circoscrizioni tavoli di osservazione per individuare le aree più critiche. Sono previsti tavoli anticrisi, misure per le anziani e di contrasto a violenza sulle donne e al disagio minorile, l’istituzione di un distretto turistico e di una zona a burocrazia zero e di accordi con le banche per progetti di microcredito per i giovani. L’accordo prevede anche attività pomeridiane nelle scuole e un ruolo di sentinella del territorio per gli oratori.

“Spero che questo accordo possa essere un modello da portare nel resto del territorio. A Torino ho visto un clima di assoluta collaborazione, di condivisione di obiettivi: una sinergia che ha reso possibile questo protocollo”. Lo ha affermato il ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese.