Per favore, un po’ di silenzio su Giovannino

Sonia Schellino, Vicesindaca di Torino

Dopo essere stata per giorni oggetto di resoconti, approfondimenti e dibattiti su pagine di giornali e in programmi televisivi, penso che la vicenda di Giovannino e della sua famiglia necessiti ora di uscire dai radar mediatici.

Nell’interesse primario del bambino, pur rispettando il diritto di cronaca e l’intento dei media di darne risalto anche per aiutare il piccolo, ritengo che se ne sia già parlato abbastanza, direi forse anche troppo.

E’ tempo di far calare il silenzio su questa storia e di lasciare Giovannino esclusivamente alle cure e alle attenzioni di coloro che (medici, operatori sociali e sanitari, magistratura minorile) si stanno occupando professionalmente del caso. Personalmente, in qualità di tutore provvisorio, non ho mai né fornito e neppure autorizzato la pubblicazione di notizie.

Fatto che, trattandosi di minore oggetto di provvedimenti dell’Autorità Giudiziaria, potrebbe comportare anche responsabilità di natura penale e, proprio per questa ragione, ho effettuato tutte le segnalazioni del caso e affidato alla Magistratura le valutazioni in merito.

Chiedo a giornali, radio, televisioni e media online di astenersi (come lo solo tenuta io) dal dare ulteriore risalto all’evolversi della vicenda.

Colgo l’occasione per ringraziare tutti coloro che hanno voluto e vorranno partecipare alla sottoscrizione, che ad oggi ha raggiunto i dodicimila euro, e alle numerose persone e famiglie che, generosamente da tutta Italia ed anche dall’estero, hanno espresso la loro disponibilità all’accoglienza, che saranno comunque contattate anche qualora i percorsi di conoscenza già da tempo avviati allo scopo da Casa dell’Affidamento dovessero concludersi positivamente.

L’affido di un bambino costituisce infatti il traguardo di un percorso di conoscenza, che in genere dura alcuni mesi, in cui le famiglie vengono aiutate da operatori sociali e sanitari a valutare la propria offerta di disponibilità e le proprie risorse in relazione alle esigenze del piccolo che ha necessità di accoglienza e, ancor più nel caso risultino necessarie, di cure impegnative e continuative nel tempo.