“The human element” e gli altri Eventi speciali

The Human Element

L’edizione 2019 del Festival CinemAmbiente si apre con un titolo emblematico, The Human Element (ore 20.30, Cinema Massimo – MNC, Sala Cabiria). Diretto dal regista Matthew Testa, il film inaugurale documenta la nuova impresa di James Balog, il pluripremiato fotografo statunitense che da oltre quarant’anni esplora con il suo lavoro il rapporto tra l’uomo e la natura. Dopo “Extreme Ice Survey”, l’eccezionale progetto fotografico (poi pubblicato dal National Geographic e raccontato nel film Chasing Ice) con cui, nella prima decade del 2000, attraverso più di un milione di scatti, ha mostrato il progressivo scioglimento dei ghiacciai in diverse parti del mondo, Balog ha intrapreso, nel 2016, un’ulteriore esplorazione degli effetti dell’antropizzazione.

Presentato in anteprima nazionale, The Human Element, prodotto dallo stesso Balog – che sarà ospite del Festival e a cui va il Premio alla carriera “Movies Save the Planet” di quest’edizione – è la cronaca di un viaggio nelle zone degli Stati Uniti più colpite dalle emergenze climatiche e ambientali. Protagonisti del film sono i quattro elementi della natura – acqua, aria, terra e fuoco – sottoposti all’azione corruttrice e devastante del quinto: l’uomo. Tra inondazioni cicliche, incendi sempre più indomabili, popolazioni affette da malattie respiratorie, territori sventrati dagli scavi minerari, il lungometraggio sottolinea, di contro, la lotta di quanti si trovano oggi in prima linea nel combattere le conseguenze provocate dall’alterazione degli elementi che garantiscono la nostra vita sul Pianeta.

Invito a ricostruire l’equilibrio tra Uomo e Natura, il nuovo lavoro cinematografico di Balog sarà accompagnato da una mostra, dal titolo omonimo al film, inaugurata venerdì 31 maggio (ore 18.30), che presenterà una selezione di suoi scatti originali e verrà allestita lungo la cancellata della Mole Antonelliana in concomitanza con il Festival. James Balog parteciperà alla serata inaugurale assieme a Luca Mercalli che, come tradizione, aprirà il Festival con “Il punto”, l’annuale “rapporto” sullo stato del Pianeta stilato e interpretato dal noto meteorologo appositamente per il pubblico di CinemAmbiente.

La sezione dedicata agli Eventi speciali, oltre al film inaugurale The Human Element, comprende tre
titoli.

Il Festival celebra il decennale del pluripremiato The Cove. La baia dove muoiono i delfini (sabato 1 giugno, ore 21.45), di Louie Psihoyos, e rende omaggio al suo protagonista, l’attivista statunitense Richard O’Barry – nella giuria del Concorso internazionale documentari in quest’edizione del Festival – con una proiezione speciale del film all’aperto, nel Parco del Valentino, all’“Imbarchino”,  lo storico locale della movida torinese che ha da poco riaperto i battenti e che co-organizza l’evento.

Vincitore dell’Oscar per il miglior documentario nel 2010, presentato alla 13a edizione del Festival CinemAmbiente, il lungometraggio racconta la missione clandestina di un gruppo di ambientalisti decisi a denunciare al mondo quanto accade nella baia giapponese di Taiji, dove ogni anno si danno appuntamento predatori di cetacei, pescatori e acquirenti occidentali pronti a ingaggiare una crudele caccia a questi mammiferi per conto dell’industria dell’intrattenimento. Nell’eco-avventura mozzafiato, si inserisce la storia personale di Richard O’Barry, un tempo cacciatore e addestratore di delfini per la popolare serie tv americana degli anni 60 Flipper, che, sconvolto dal “suicidio” di uno dei cetacei protagonisti, è da allora diventato uno dei massimi ambasciatori mondiali dei diritti degli animali  marini. La proiezione sarà seguita da un incontro con Richard O’Barry e con Ilaria Delfina Ferri, direttore scientifico dell’Ente Nazionale Protezione Animali.

La proiezione di Libellula gentile – Fabio Pusterla, il lavoro del poeta (mercoledì 5 giugno, ore 18, Cinema Massimo – MNC, Sala Soldati), diretto da Francesco Ferri, rende omaggio allo scrittore insignito quest’anno dal Festival del premio letterario “Le Ghiande”. Dialogo rispettoso e intimo con il poeta e insegnante ticinese, il film ci introduce nel suo spazio privato e creativo, seguendolo nel quotidiano, da un luogo e un incontro all’altro, tra i suoi lettori, tra i suoi allievi, o nella natura, su quella montagna che lo accoglie in un respiro profondo. Ne condividiamo l’inquietudine mentre cerca nuove ispirazioni da ciò che lo circonda, dal passato, dai suoi appunti, dalle parole del suo amico e anziano maestro Philippe Jaccottet sulla necessità di vivere nel giusto rapporto tra la parola e la vita quotidiana: una condizione etica essenziale perché la poesia abbia un senso, sia onesta, sentita e in grado di creare un intenso legame con l’altro. Al termine della proiezione, Fabio Pusterla dialogherà con Tiziano Fratus, scrittore, e con Serenella Iovino, docente di Italian Studies and Environmental Humanities presso la University of North Carolina.

Film di chiusura della 22a edizione del Festival, Aquarela (mercoledì 5 giugno, ore 20.30, Cinema
Massimo – MNC, Sala Cabiria), coproduzione anglotedesca firmata dal russo Victor Kossakovsky, è un viaggio nella bellezza e nella potenza dell’acqua. Dai ghiacci del lago Baikal all’uragano Irma in Florida, fino alle cascate del Salto Angel in Venezuela, le molteplici personalità del prezioso e mutevole elemento sono mostrate attraverso immagini di straordinaria forza evocativa. Filmato a 96 fotogrammi al secondo, il documentario coglie l’intera gamma di emozioni, belle o disturbanti, esperibili nell’interazione con l’acqua – estasi, ispirazione, ma anche paura, senso di oppressione – integrandole con una profonda riflessione sull’azione devastante dell’uomo sull’ambiente. Le immagini di città allagate o di pareti di ghiaccio che crollano sono un monito per ricordarci non solo la forza indomabile degli elementi, ma anche le conseguenze provocate dalla rottura della nostra alleanza con la Natura.