Spoon River in riva al Po

Una passeggiata nella memoria storica   tra scrittori, patrioti, principesse, artisti e vittime della storia come ad esempio Silvio Pellico, Massimo d’Azeglio, Macario, Primo Levi, Edmondo De Amicis, Fred Buscaglione, Francesco Tamagno, il grande Torino e tantissimi altri.

Un viaggio nel passato alla scoperta di personaggi che hanno tracciato la storia e la cultura non solo della Città ma dell’intero Paese.

Anche nella seconda edizione di “Spoon River in riva al Po”, Giuseppe Culicchia lavorerà, nel corso dell’anno scolastico, con i ragazzi e le ragazze del Liceo D’Azeglio, e insieme a loro visiterà il Cimitero Monumentale per poi scrivere le storie di alcuni concittadini illustri ivi sepolti.

Insomma: un’odierna Spoon River all’insegna della memoria. 

Il progetto, realizzato da AFC in collaborazione con la Città di Torino   prevede quattro/cinque incontri con gli studenti, nei quali si leggerà l’Antologia di Spoon River e si lavorerà ai testi, scritti dai ragazzi sotto la supervisione dell’autore. Al termine di questo percorso, il 4 giugno, si terrà una lettura ad alta voce nel Cimitero Monumentale, con l’accompagnamento di una colonna sonora composta ed eseguita per l’occasione dal musicista Giorgio Li Calzi.

La novità di quest’anno è che dal cimitero e dai banchi del Liceo D’Azeglio, l’iniziativa si espande e arriva anche al Salone del Libro. Da aprile, altre due classi di studenti potranno prenotarsi per effettuare la stessa esperienza dei loro colleghi. Dopo aver letto la famosa antologia di Edgar Masters Lee e fatto visita al cimitero Monumentale, seguiranno un laboratorio di scrittura creativa per elaborare le emozioni e le riflessioni suscitate, che si svolgerà al Salone del libro nello spazio dedicato alle scuole. L’incontro è programmato nella mattinata di lunedì 13 maggio.

Sono felice di accogliere anche quest’anno la seconda edizione dell’iniziativa – ha sottolineato l’assessore Giusta –.  Questo progetto permette di riscoprire la sedimentazione della storia della comunità cittadina consentendo di attivare nuovamente il forte legame tra la Città e il suo cimitero, che unisce anche la letteratura e la storia torinese, promuovendo inoltre un’interessante riflessione sulla morte”.

Piera Villata