Il bello deve ancora venire, procedono i lavori nelle quattro comunità

Sono in fermento le ragazze e i ragazzi coinvolti nel progetto Il bello deve ancora venire | The best is yet to come, un percorso per trasformare spazi di vita condivisi. Cinquanta adolescenti dagli 11 ai 18 anni, ospitati in undici comunità residenziali educative torinesi, sono impegnati nella realizzazione di progetti ideati insieme ai tutor, professionisti del design e dell’architettura, e a dieci studenti dell’Accademia Albertina.

Sale, corridoi, spazi di transito di quattro comunità – Passoni 18 (cooperativa San Donato), Valpiana (cooperativa Valpiana), Giulia (cooperativa Mirafiori), Cascina “La Luna” (cooperativa sociale Pier Giorgio Frassati), sono al centro di attività di esplorazione, conoscenza e condivisione che porteranno a nuove soluzioni ideate e realizzate con la partecipazione di tutti gli attori dell’iniziativa. Ognuno dei tutor creativi ha impostato il lavoro secondo le caratteristiche della superficie in cui gli interventi stanno prendendo corpo e alle esigenze emerse nelle attività di gruppo.

I calendari dei sette workshop, in cui si articola il percorso formativo, sono stati organizzati in date diverse nelle quattro comunità, pertanto alcuni gruppi stanno procedendo spediti verso gli ultimi appuntamenti. Il progetto si concluderà il 5 aprile. I ‘diari di bordo’ redatti dagli studenti dell’Accademia ci raccontano le varie fasi in cui le idee maturate e condivise prendono forma nelle  comunità.

Le ragazze e i ragazzi (nove in totale, di cui alcuni provenienti da altre cooperative) della comunità Giulia, insieme ai tutor dello studio Fludd, dopo aver ragionato sui temi della lettura, del tempo libero, del cinema e della festa, hanno scelto di creare oggetti di design: fili di luce, festoni, calendari per i compleanni e per gli obiettivi della settimana e una parete-lavagna per rendere la sala comune ancora più piacevole e funzionale. Nella cascina “La Luna” – cooperativa Frassati – gli adolescenti (un ragazzo ospite e sei ragazze di altre comunità) guidati dai tutor di Izmade, hanno appena concluso il “grosso” dei lavori realizzando alcuni divani in legno e un tavolo da ping pong. Le ragazze della comunità Valpiana, con Viola Gesmundo e le studentesse dell’Accademia Albertina, hanno creato grandi timbri con cui decorare le pareti e alcuni mobili.
Gli ospiti della comunità Passoni, insieme allo studio Tuta, hanno appena iniziato le attività.

Una sperimentazione artistica che valorizza le potenzialità delle giovani generazioni, dà spazio ai loro bisogni di protagonismo e favorisce la riappropriazione degli ambienti in cui vivono. L’arte e la creatività, dunque, diventano strumenti di rappresentazione della diversità e dell’inclusione sociale.

L’iniziativa, promossa da Arteco, Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, con la collaborazione dell’assessorato al Welfare, Servizio Minori e Famiglie della Città di Torino e Fondazione per l’Architettura/Torino, con il sostegno di Compagnia di San Paolo e Lions Club Torino Host Regio, ha preso il via nella prima settimana di febbraio.

mariella continisio