Le tecnologie “nature based” cambieranno Mirafiori Sud. Parte il progetto europeo “proGIreg”

Riconvertire aree post industriali attraverso sperimentazioni di tecnologie nature based, trasformandole in infrastrutture verdi, coinvolgendo cittadini, Ong e associazioni del territorio. Sviluppare da tali tecnologie nuove soluzioni e prodotti, capaci creare impresa e occupazione.

Non si tratta di sterili visioni futuribili ma dei contenuti del nuovo progetto europeo proGIreg (Productive Green Infrastructure for Post-industrial Urban Regeneration) coinvolge insieme a Torino le città di Dortmund (Germania) e Zagabria (Croazia) – oltre alla città cinese di Ningbo – che, insieme, intendono sfruttare nel migliore dei modi il potenziale di aree post-industriali, con una forte propensione per lo sviluppo tecnologico posto in relazione con i cambiamenti climatici. Focus del progetto, il quartiere Mirafiori Sud.

ProGIreg è stato presentato ad Aachen il 12 giugno scorso e oggi la Città di Torino, ente coordinatore sul territorio, lo ha presentato insieme ai numerosi partner: Città Metropolitana di Torino, Politecnico di Torino, Università di Torino, Acea Pinerolese Industriale, Arpa Piemonte, Associazione Coefficiente Clorofilla, Dual Srl, Fondazione Mirafiori, Miravolante, Environment Park, Orti Alti, SiTi. Il progetto avrà una durata dai 3 ai 5 anni con un contributo per Torino di circa 2,5 milioni di euro, di cui 896.500 alla Città di Torino, su un finanziamento europeo complessivo di 10,5 milioni.

Torino introdurrà soluzioni nature-based che prevedono la messa a punto e l’utilizzo di acquaponica, piste ciclabili, aree adibite alla condivisione e alla socializzazione, tetti e muri green; verranno messi in comunicazione i gruppi di agricoltori locali, già attivi sul territorio. Inoltre, sperimenterà un ‘nuovo terreno’ (new soil) per la coltivazione: l’area interessata da questo intervento metterà a disposizione compensazioni e nuove regolamentazioni per incentivare la riduzione di CO2 nelle aziende e nell’organizzazione di grandi eventi pubblici.

“Questo progetto è ambizioso perché ci farà lavorare su settori di politiche pubbliche eterogenei, dalla riqualificazione urbana al supporto all’innovazione, passando per l’attività di inclusione sociale, la pianificazione ambientale e lo sviluppo economico” ha dichiarato Alberto Unia, assessore all’Ambiente della Città di Torino. “ProGIreg è strettamente integrato alle altre progettualità in corso, in particolare AxTO, Pon Città Metropolitane e CoCity per quanto riguarda le politiche per la rigenerazione urbana e innovazione sociale, che pongono la partecipazione attiva dei cittadini al centro della progettazione del territorio”, aggiunge Unia.

“Le conseguenze dello sviluppo indiscriminato della città industriale hanno posto la necessità di una nuova visione che pone la qualità dell’ambiente urbano al centro della nostra attenzione – sottolinea l’assessore all’Innovazione Paola Pisano – è importante creare un modello in cui la contaminazione di tecnologia, l’impatto sociale e ambientale si fondono per creare un ambiente competente e capace di produrre benessere sociale ed economico. Lo sviluppo delle condizioni favorevoli alla crescita di questo complesso incubatore di idee e la ricerca di risorse per sostenerlo è una sfida che richiede un grande impegno per le istituzioni e per le imprese. ProGIreg creerà le condizioni per una migliore condizione del territorio di Mirafiori, con l’obiettivo di suscitare una migliore qualità della vita dei suoi abitanti; ma fornirà anche un impulso alla nostra capacità di fare ricerca per affrontare i problemi che un’area industriale così vasta e complessa conserva da tempo con soluzioni solide ed efficaci”.

  • l’utilizzo di suolo rigenerato (New Soil), ovvero di un substrato terroso artificiale creato a partire da una miscela di terreno da lavori di scavo in città (privo di contaminanti) integrato con l’aggiunta di sostanza organica proveniente dal compostaggio di materiali vegetali e rifiuti umidi, per dare nuova vita ad un terreno attualmente povero e non fertile;
  • la sperimentazione di pratiche di agricoltura collettiva come strumento di rigenerazione urbana ed inclusione sociale: attraverso la collaborazione con le associazioni presenti sul territorio, si avvieranno attività di coltivazione coinvolgendo le istituzioni scolastiche e tutta la popolazione ivi residente e trasformando così il parco in un laboratorio a cielo aperto ove sperimentare la coltivazione diretta, approfondendo il concetto di catena alimentare, valorizzando la nutrizione salutare e sostenibile e favorendo l’utilizzo di pratiche sperimentali di economia circolare con il riciclo e riuso di materiali e rifiuti urbani;
  • la progettazione, gestione e manutenzione delle aree verdi (infrastrutture verdi) condivisa con imprese, associazioni e cittadini del territorio; attraverso le soluzioni sperimentate e le pratiche di utilizzo realizzate durante il progetto, le aree verdi acquisiranno una valenza produttiva e sociale quali nuovi beni comuni urbani; l’obiettivo di lungo periodo è diffondere queste soluzioni e pratiche in altri contesti cittadini, nazionali e internazionali, individuando modelli di business e strumenti di pianificazione trasversali che abbiano nella gestione integrata e condivisa delle aree verdi il proprio valore aggiunto.

Le altre città del progetto

Zagabria trasformerà un ex stabilimento adibito alla lavorazione della carne in un centro innovativo. Le soluzioni nature-based riguarderanno orti urbani, un nuovo percorso ciclabile, una moderna sede con muri e tetti green dedicata all’economia dell’innovazione e sistemi di coltura con l’utilizzo dell’acquaponica. Dortmund utilizzerà l’ex discarica di Deusenberg per produrre energia solare, mettere a disposizione aree sportive e dare vita a un bosco fruttifero. L’obiettivo è trasformare l’isolato borgo di Huckarde in uno spazio verde, colmando in questo modo lo spazio vuoto tra le due aree fluviali, già riconvertite in parchi naturali.

Le tre amministrazioni lavoreranno con altre quattro città dell’Est e Sud Europa, Cascais (Portogallo), Cluj-Napoca (Romania), Pireo (Grecia) e Zenica (Bosnia Erzegovina) e con altre 25 organizzazioni, tra cui i coordinatori del progetto europeo dell’Università di Aachen e l’Iclei, la rete di Governi Locali per la Sostenibilità, per approfondire, condividere e sviluppare le soluzioni nature-based testate.

Altra componente italiana nel partenariato è il Cnr-Ibaf che coordinerà tutte le attività di monitoraggio e di valutazione delle soluzioni sviluppate nei diversi territori in termini di servizi ecosistemici e quindi indagandone gli oggetti non soltanto di qualità ambientale ma anche socio-sanitari ed economici.

Per maggiori informazioni consultate la pagina www.twitter.com/progireg. (mm)