Turismo: accordo tra Città e Airbnb sulla riscossione dell’imposta di soggiorno

di Mauro Gentile

Via libera questa mattina dalla Giunta comunale – su proposta dell’assessore al Bilancio e ai Tributi, Sergio Rolando – a un accordo tra la Città di Torino e la società Airbnb Ireland, uno dei più importanti operatori nel campo della sharing economy applicata al settore turismo che, tramite la propria piattaforma web offre la possibilità di pubblicare, trovare e prenotare camere e appartamenti in tutto il mondo.

L’intesa consente, a partire dal mese di maggio, di formalizzare le procedure di applicazione, riscossione e versamento dell’imposta di soggiorno dovuta alla Città di Torino dagli ospiti delle strutture residenziali affittate tramite il portale della community Airbnb.

Il Regolamento sull’imposta di soggiorno modificato e approvato dalla Sala Rossa lo scorso febbraio prevede infatti, come stabilito dalla legge regionale, che le società d’intermediazione per l’affitto (di breve periodo e per lo più a fini turistici) di immobili mediante portali telematici debbano provvedere, se incassano il canone di locazione, alla riscossione e al versamento dell’imposta di soggiorno. Per questo motivo, nei prossimi mesi, dopo l’intesa con Airbnb saranno avviate interlocuzioni con altri gestori di siti web dedicati all’offerta di soluzioni abitative per turisti.

A proposito di accoglienza, occorre ricordare che l’imposta di soggiorno deve essere pagata anche dai turisti che affittano camere o alloggi da privati cittadini, essendo ora questo tipo di locazione breve (o locazione turistiche) equiparata a quella in strutture ricettive extra-alberghiere, anche i fini dell’imposta di soggiorno.

Per agevolare la riscossione e il versamento dell’imposta anche da parte di soggetti diversi dai gestori tradizionali (agenzie o società di intermediazione immobiliare, operatori professionali e soggetti che gestiscono portali telematici) è stata semplificata la regolamentazione, uniformando la tariffa all’importo di 2,30 euro al giorno per alberghi a 1 o 2 stelle e per tutte le strutture non alberghiere (ad eccezione di ostelli e campeggi dove si continua a pagare 1 euro al giorno). Gli altri alberghi e residenze turistico alberghiere mantengono invece la tariffa già in vigore (2,80 euro per i 3 stelle, 3,70 euro per i 4 stelle, 5 euro per alberghi 5 stelle e 5 stelle lusso).