Tributi locali. La Giunta approva gli indirizzi tariffari

di Mauro Gentile

Approvate questo pomeriggio dalla Giunta comunale una serie di delibere che, per l’anno in corso, fissano tariffe e aliquote su tasse, canoni e imposte comunali. I provvedimenti varati oggi dall’esecutivo di Palazzo Civico passeranno al vaglio del Consiglio comunale nelle prossime settimane e sono preliminari all’approvazione del Bilancio di previsione 2018.

Partiamo dalla Tari. I contribuenti torinesi dovranno sostenere nel 2018 per i servizi di raccolta e smaltimento dei rifiuti, pulizia e lavaggio di strade e mercati, trattamento e riciclo di materiali e per la raccolta differenziata una spesa complessiva di 205 milioni e 892mila euro, con una flessione di circa 900mila euro rispetto allo scoro anno.

Per le utenze non domestiche è prevista una riduzione del 5% della tassa ai venditori ambulanti con banchi di non alimentari, un lieve aumento (di circa l’1%) per i supermercati che occupano una superficie superiore a 250 metri quadrati, mentre per le altre attività produttive e commerciali non sono previsti aumenti rispetto al 2017.
Confermata anche per la Tari la possibilità di applicare sgravi a negozi, mercati e laboratori artigianali che svolgono la propria attività in aree dove sono in corso lavori per la realizzazione di grandi opere pubbliche, la cui durata è superiore ai sei mesi (cantieri della metropolitana, di corso Grosseto e della pista ciclabile di via Nizza), e mantenuta la riduzione del 30 per cento per gli ambulanti dei plateatici definiti tecnicamente aree a posteggio singolo (massimo sei operatori). Nel corso del 2018 sarà inoltre avviata una sperimentazione in due mercati (corso Cincinnato e Santa Giulia) dove gli operatori pagheranno ogni giorno un tariffa legata alle effettive presenze al posto del canone annuale. Inoltre, anche per l’anno in corso, sono previste agevolazioni per le attività commerciali che cedono gratuitamente le eccedenze per fini di solidarietà sociale.
A beneficiare di riduzioni sulla Tari 2017 sono anche i locali destinati a culto religioso (10%) e quelli di onlus e associazioni di promozione sociale.

Per la tassa raccolta rifiuti pagata dalle utenze domestiche è prevista una riduzione media dello 0,8% e confermata l’applicazione di riduzioni per le famiglie a basso reddito nella misura del 40% per i redditi Isee fino a 13mila euro, del 25% per quelli fino a 17mila euro e del 15% per i redditi Isee fino a 24mila euro). A queste va aggiunto lo “sconto” del 10% per i nuclei con più di quattro persone e residenti in alloggi con superficie non superiore a 80 metri quadrati.

Le agevolazioni sulla tassa raccolta rifiuti non riguardano però solo le difficoltà economiche e le famiglie numerose. Un’altra riduzione viene concessa ai residenti dei quartieri Vanchiglia e Vanchiglietta e Madonna di Campagna –Villaretto: un premio, sotto forma di sconto del 10% sulla parte variabile del tributo (rapportata al numero degli occupanti), è loro riconosciuto per la virtuosità mostrata nell’effettuare la raccolta differenziata che, rispetto all’anno precedente, è risultata incrementata dell’ 1,8% per la raccolta di prossimità, a Vanchiglia e Vanchiglietta, e della stessa percentuale nei quartiere Madonna di Campagna – Villaretto per il porta a porta.

Per il canone relativo all’occupazione di spazi (Cosap) sono previsti aumenti nella misura massima dell’1,7%, valore calcolato sulla base del tasso di inflazione programmata indicato nel Documento di Economia e Finanza 2017, mentre per il canone sulle iniziative pubblicitarie (Cimp) le tariffe non subiscono variazioni rispetto al 2017. Per Cosap e Cimp sono previsti sgravi per le attività commerciali e artigianali che operano in aree adiacenti cantieri per grandi opere pubbliche.

Per quanto riguarda l’Addizionale comunale Irpef, gli indirizzi tariffari generali la confermano nella misura dello 0,8%, mentre la soglia di esenzione sale fino a 11mila e 790 euro di reddito.

E infine Imu e Tasi. Non cambia il quadro generale delle aliquote Imu (10,6 per mille sulle seconde case) e l’imposta non si applica, come l’anno passato e ancora confermato dalla Legge di Bilancio, all’abitazione principale e alle sue pertinenze (ad esclusione degli immobili di lusso). Mentre, per quanto riguarda le agevolazioni, Palazzo Civico ha confermato aliquote più basse per sale cinematografiche, start up e proprietari di alloggi o di locali commerciali che decidono di rivedere il contratto d’affitto, proponendo agli inquilini o, se si tratta di un negozio agli esercenti, una riduzione del canone di locazione.
Più nel dettaglio, per i proprietari di locali commerciali che, per andare incontro alle richieste degli affittuari, decidono di ricontrattare e abbassare l’importo del canone di locazione e per quelli che possiedono appartamenti privati e decidono di ridurre il costo dell’affitto pagato dagli inquilini, viene applicato lo sconto di un punto percentuale (dal 10,6 al 9,6 per mille) che sale a due punti percentuali (dal 10,6 all’8,6 per mille) se è superiore al 20 per cento.
Tra le altre agevolazioni relative all’imposta sugli immobili, definite dal provvedimento varato questa mattina,  sono previste riduzioni delle aliquote (dal 10,6 all’8,6 per mille) per le abitazioni concesse in locazione o comodato a soggetti affidatari di servizi di accoglienza per immigrati richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, l’alleggerimento (dal 10,6 al 9,6 per mille) dell’imposta sui locali utilizzati come cinema e per le unità immobiliari di proprietà o concesse in locazione a imprese startup (dal 10,6 all’8,6 per i primi due anni di attività).
Per le unità immobiliari concesse in comodato a parenti di primo grado, a condizione che il comodante non possieda più di due immobili, è stata confermata l’aliquota agevolata al 7,6 per mille.

Resta invariata la Tasi e, come già negli anni scorsi, è dovuta soltanto per i “beni merce”, ovvero gli immobili invenduti dalle imprese di costruzione.