Affitti a canone convenzionato: rinnovato accordo con associazioni di proprietari e inquilini

di Mauro Gentile

Per gli inquilini un affitto ridotto mediamente del 30% e, per i proprietari, un regime fiscale agevolato. Sono questi, in sintesi, i principali vantaggi offerti dai contratti di locazioni a canone convenzionato previsti dagli Accordi Territoriali (Legge 431/98) il cui rinnovo è stato firmato proprio in questi giorni, presso l’assessorato al Welfare della Città di Torino, dalle organizzazioni dei proprietari di immobili (Ape Confedilizia, Uppi, Unioncasa, Confappi, Asppi, Appc, Anpe Federproprietà, Confabitare, Federcasa), da quelle degli inquilini (Sicet, Sunia, Uniat, Aniat-Conia, Unione inquilini) e dall’ente regionale per il diritto allo studio universitario (EDISU).

Questa intesa offre, tra le altre cose, la possibilità di affittare temporaneamente e con regolare contratto a studenti universitari o a chiunque necessiti di una sistemazione provvisoria e limitata nel tempo, anche di una sola parte del proprio appartamento: un’opportunità che può consentire al proprietario di un ampio alloggio, che deve sostenere notevoli costi di gestione, di ridurre le spese mediante la locazione a persone in cerca di una abitazione per un breve periodo e che non abbiano bisogno di grande spazio.

Il rinnovato Accordo Territoriale, come detto, stabilisce condizioni e canoni da applicare alle locazioni in misura inferiore di circa il 30% rispetto ai contratti del mercato libero.

La stipula di contratti convenzionati porta dunque vantaggi agli inquilini che, oltre a un costo più basso per le spese destinate alla casa, possono contare su sgravi fiscali (ad esempio, per i lavoratori dipendenti che hanno trasferito o trasferiscono la propria residenza o ai giovani fra i 20 e i 30 anni spetta una detrazione, per i primi tre anni, di complessivi 991,60 euro se il reddito non supera i 15.493,71 euro e di 495,80 se maggiore di tale cifra, ma non superiore a 30.987,41 euro).

Al contempo i proprietari possono accedere a un regime fiscale agevolato per Imu e Irpef, a un’aliquota ridotta al 10% sulla cedolare secca e, per quanto riguarda l’imposta di registro, a una base imponibile per la sua determinazione calcolata sul 70% del corrispettivo annuo pattuito: una somma di agevolazioni che, di fatto, consentono di compensare lo “sconto” concesso sull’importo dell’affitto.

Per maggiori informazioni sugli Accordi Territoriali e sui criteri per determinare il canone concordato ci si può rivolgere alla rete degli sportelli informativi attivati  dalle associazioni della proprietà edilizia, degli inquilini e delle associazioni degli operatori del settore immobiliare,  in collaborazione con la Città di Torino. L’elenco dei punti informativi è disponibile on line all’indirizzo www.comune.torino.it/affitti/