“Noi, i Neri”: tra migrazione e sviluppo

di Mauro Marras

Tra la tragedia del viaggio e l’illusione di “avercela fatta”, di avere tra le mani una vita migliore, c’è la zona grigia di chi vive sospeso tra sogno e speranza, in una quotidiana ricerca di riscatto. È il tema di “Noi, i Neri”, il film di Maurizio Fantoni Minnella che apre una finestra sull’immigrazione africana in Italia. Girato tra Italia e Senegal, il film nasce dalla collaborazione del regista con l’ong torinese Cisv e le associazioni di migranti Ballafon e Janghi. Mostra gli aspetti positivi della migrazione, l’impegno nella ricerca di un nuovo progetto di vita che non spezzi il legame con la terra d’origine ma anzi diventi un’opportunità di sviluppo, grazie al ruolo degli immigrati quali attori principali del rinnovamento.

Domani alle ore 19,30, il cinema Massimo propone il film preceduto da un dibattito dal tema Dialoghi su Migrazioni e Impresa Sociale, in cui si presenterà il progetto Paisim. Cofinanziato dalla Cooperazione Italiana Aics-Maeci e realizzato da Cisv insieme a Re.Te., Ipsia, Comune di Torino, Comune di Milano, CreditoSud, Etimos, Cisao e alcune associazioni della diaspora come Sunugal e l’Associazione dei Senegalesi di Torino. Per la Città di Torino sarà presente l’assessore ai Diritti e all’Integrazione, Marco Giusta.

Il legame tra migrazioni e sviluppo locale è al centro delle politiche della Città di Torino in materia di cooperazione internazionale. L’aumento della presenza straniera in Italia può rappresentare un fattore positivo per un Paese ormai con un’età media in crescita costante; e permette di costruire un ponte con i Paesi d’origine, come il Senegal, per generare occasioni di sviluppo economico.

In questo quadro si può collocare positivamente l’esperienza di Torino, avviata dal 2005 con progetti pilota sul tema della relazione tra migrazione e cooperazione allo sviluppo che ha visto l’apporto centrale delle associazioni di migranti. Un buon esempio è dato dal progetto Teranga Accoglienza – Progetto consortile di promozione della cultura del turismo responsabile come elemento di lotta alla povertà in Senegal, nelle aree di Louga e St. Louis. La Città di Torino sostiene processi duplici di sviluppo, valorizzando le comunità di migranti. I rapporti che ha intessuto sono soprattutto con Paesi con i quali si sono stabiliti da tempo accordi di cooperazione e gemellaggi.

La spiaggia di Saint Louis (foto M.Marras)

Lo stesso progetto Paisim (Programma di appoggio all’impresa sociale e all’iniziativa migrante), prevede di ridurre la povertà attraverso processi di sostegno all’economia locale, realizzando micro imprese rurali con attività di formazione e microcredito, e rafforzando il tessuto imprenditoriale agricolo, ecologico, sociale ed inclusivo della zona rurale nelle regioni di Thies, Louga e Saint Louis sostenendo le iniziative economiche promosse dai migranti nelle stesse regioni. I Comuni di Milano e Torino, insieme, stanno valutando l’opportunità di aprire uno sportello (Bureau d’Appuis aux Sénégalais del l’Exterieur – B.A.S.E), attraverso cui informare i cittadini senegalesi delle possibilità di investimento nel loro paese. Il progetto Paisim è nato per creare opportunità di sviluppo per oltre 200 imprese di iniziativa migrante.