La revisione del Piano regolatore entra nel vivo

Torino vista da Superga

 

L’aggiornamento del Piano regolatore generale, approvato nei primi anni Novanta, rappresenta l’opportunità per una progettazione rivisitata secondo nuovi criteri e modalità, legati a una ampia partecipazione e intrecciati a un dibattito che sarà svolto in assoluta trasparenza con i rappresentanti di associazioni, ordini professionali e gruppi di cittadini. Si tratta infatti di prefigurare il volto della Torino nei prossimi quindici anni, in una dimensione che scavalchi il 2030.

A ribadire nero su bianco lo spirito innovativo con cui la Città si appresta a entrare nel vivo della revisione dello strumento urbanistico è la delibera licenziata questa mattina dalla Giunta Comunale. La decisione istituisce un gruppo composto dai direttori di tutti i Settori di Palazzo Civico, allo scopo di esaminare tutti gli aspetti: “Il quadro di riferimento è infatti completamente mutato rispetto a vent’anni fa, sia sotto il profilo delle condizioni economiche, sociali e del contesto urbano, sia per la nuova visione dello sviluppo del territorio che la nostra Amministrazione intende imprimere,   rivisitando attentamente la dotazione di servizi in una ottica che tenga conto sia della modalità di fruizione, sia della adeguata e capillare distribuzione sul territorio – ha spiegato ai colleghi della Giunta il vicesindaco, Guido Montanari, al momento dell’illustrazione della delibera che istituisce il gruppo che avrà l’obiettivo di sovraintendere e contribuire il lavoro dei prossimi mesi. Il nuovo strumento urbanistico dovrà avere “una impronta di semplicità, trasparenza e resilienza, utile a rispondere in tempo reale alle necessità di trasformazione della città e in una visione metropolitana”.

Centrale nel riesame dell’architettura della città la dinamicità delle attività produttive, del commercio di prossimità e delle aree mercatali. Particolare attenzione sarà destinata alla qualità della dotazione adeguata di infrastrutture, come nel caso della mobilità e delle nuove soluzioni legate all’abitare sociale: ”La riduzione del consumo del suolo e la tutela del patrimonio storico, artistico e paesaggistico accanto alla promozione della formazione e allo sviluppo della città universitaria sono altri elementi alla base dello studio del documento progettuale della Torino del futuro” – aggiunge Montanari. Collaterale alla revisione vi sarà un approfondimento legato all’aggiornamento e alla semplificazione della normativa urbanistico-edilizia.

Diversi sono dunque i temi all’esame dell’Ufficio del Piano, a partire dalle prossime settimane e le cui fasi e conclusioni i torinesi potranno seguire passo dopo passo on line attraverso un portale che l’Urban Center di piazza Palazzo di Città allestirà, proprio allo scopo di incentivare attraverso la comunicazione, la partecipazione.