“Case che guardano case”. Socializzare con il teatro di strada

di Antonella Gilpi

Com’era bello chiaccherare sul terrazzo di casa con il vicino nelle lunghe serate estive, scambiarsi le bevande, parlare dei figli, delle vacanze, del Toro, poiché il vicino Ginetto era  appassionato della squadra granata.

Si saliva sull’ascensore con tanti convenevoli per cedere il passo , sempre, ovviamente, a aveva le borse della spesa, e poi giù chiacchere sui prezzi dei prodotti e sulla loro freschezza.

E poi i consueti saluti: Buongiorno madamin, che stia bene.

Oggi, nell’era di internet si parla smanettando sul telefonino. Sull’ascensore le persone hanno lo sguardo fisso nel vuoto e le serate sui balconi sono finite: sono tutti deserti. In pratica regna il silenzio

Fine dello scambio umano e sociale.

Ci prova a farci socializzare la Compagnia di Palazzo, con il progetto di YEPP Porta Palazzo, che cercherà sabato 10 giugno dalle 10,30, con partenza dalla Galleria Umberto I, di fare un’azione performativa tra cortili, strade e balconi di Porta Pila.

Lo spettacolo, che si intitola “Case che guardano Case” dà forma a testimonianze che sono state raccolte attraverso la tecnica delle interviste teatrali ed elaborate con il metodo del Teatro Sociale e di Comunità.

Oltre quaranta ragazzi, di cui solo 6 sono nati e cresciuti a Torino, hanno raccontato quali parti del quartiere rappresentano il loro concetto di “casa”, cosa significa trovare spazi intimi in una città estranea e quali sono gli ingredienti che li fanno sentire accolti. Porta Palazzo, nei loro racconti, è diventato un luogo di appartenenza dinamico in cui sono presenti situazioni, eventi e storie variopinte che convivono tra loro.

L’obiettivo dello spettacolo è quello di riuscire a parlare a tutti per stimolare lo sviluppo di nuove comunità creando nuove forme di scambio umano e sociale.

“Case che guardano case” nasce come performance finale del laboratorio teatrale condotto dalla regista Lorena La Rocca, membro della Social Community Theatre Centre/Unito ed i ragazzi che mettono in scena la performance appartengono ad una formazione “YEPP Porta Palazzo”, che è un progetto della Compagnia di San Paolo per la Compagnia di Palazzo.