Scuola, da Glasgow vengono a studiare il “modello” Torino

di Mariella Continisio

Una delegazione di insegnanti della città di Glasgow è stata ricevuta a Palazzo Civico da Federica Patti, assessora comunale all’Istruzione e all’Edilizia scolastica e da Aldo Garbarini, direttore della direzione Cultura, educazione e gioventù. Il gruppo di docenti, composto da 6 esperti che si occupano di inclusione scolastica è giunto a Torino per un tirocinio formativo nell’ambito di Erasmus Plus, che offre mobilità per l’apprendimento a coloro che si occupano di formazione e, in particolare, di inclusione.

L’obiettivo è ampliare la conoscenza e la comprensione delle politiche e delle pratiche dei Paesi europei.

I rapporti tra le due Città, gemellate dal 2003, già oggi si realizzano nel campo degli interventi di rigenerazione delle aree periferiche urbane e in quello culturale e artistico. La delegazione scozzese si fermerà a Torino fino a venerdì 12 maggio per conoscere le esperienze significative nel campo dei servizi educativi torinesi in tema di inclusione che riguardano, per citarne alcuni, i bisogni educativi speciali, la disabilità, i minori stranieri o rifugiati.

Il ricco calendario prevede, oltre alle visite nei servizi che fanno capo all’assessorato all’Istruzione, incontri in altri servizi e direzioni dell’Amministrazione comunale per far conoscere le numerose esperienze di eccellenza e le buone pratiche che si possono replicare anche in altri contesti territoriali: dal Centro di Orientamento Scolastico e Professionale ai servizi di integrazione e contrasto alla dispersione scolastica, dal sostegno alle disabilità all’accoglienza residenziale dei minori ai settori Gioventù e Pari opportunità e il Centro interculturale.
Saranno visitate alcune scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado e diverse strutture aggregative: i Centri del Protagonismo giovanile e le Case del Quartiere. Coinvolti anche l’assessorato regionale all’Immigrazione e il Centro Estero Piemonte.

Sono orgogliosa ed onorata che abbiate scelto Torino per conoscere e studiare i nostri modelli educativi e i servizi che l’Amministrazione Comunale offre alle famiglie, a bambini, bambine, ragazzi e ragazze – ha dichiarato Patti rivolgendosi agli insegnanti -. Il nostro è un impegno continuo per offrire servizi di qualità e adeguati alle esigenze dei cittadini e ai cambiamenti sociali che hanno caratterizzato Torino come altre città italiane ed europee”. “Sotto questo profilo lo scambio di informazioni, di conoscenze e di buone pratiche rappresentano un elemento fondamentale di crescita e conoscenza per le amministrazioni coinvolte” ha concluso l’assessora.

Nell’illustrare agli ospiti i numeri che concretizzano l’impegno della Città in ambito educativo, è stato posto l’accento sui numerosi investimenti realizzati dall’Amministrazione Comunale.Oggi il 20% delle risorse finanziarie sono destinate proprio all’istruzione, e sotto il profilo dell’offerta educativa sono 12mila le bambine e i bambini nella fascia di età 0/6 che frequentano i servizi comunali, nei quali si svolgono attività di supporto e integrazione sia per i piccoli diversamente abili, sia per quanti arrivano a Torino da altri Paesi. Tra i tanti progetti avviati sono stati ricordati l’iniziativa Italiano L2 che promuove il mantenimento della lingua madre e, in parallelo, di consolidare le abilità linguistiche in italiano; la realizzazione di 11 laboratori teatrali rivolti alle classi con allieve o allievi diversamente abili; le attività di sensibilizzazione all’handicap in collaborazione con 110 associazioni che hanno coinvolto 152 classi della scuola primaria e secondaria di primo grado; il progetto nazionale per l’inclusione e l’integrazione scolastica dei minori Rom, Sinti e Caminanti; il sostegno di oltre 500 minori Rom nelle scuole dell’infanzia dell’obbligo e nei Cpia (Centri provinciali per l’istruzione degli Adulti) nel 2016.

Per quanto riguarda la scuola dell’obbligo, è stato sottolineato l’impegno della Città nell’orientamento scolastico e professionale e nelle attività promosse per il successo formativo. Gli interventi sono rivolti a genitori e adolescenti torinesi. Punto di forza del servizio è il test Arianna, rinnovato, in collaborazione con l’Università di Torino, oggetto di analisi e continuo miglioramento.
Sempre in questo solco si inseriscono le azioni mirare all’inclusione scolastica e al successo formativo dei minori con cittadinanza non italiana previste nell’accordo “Le nostre lingue”, all’interno del quale continua il progetto “Scuola dei Compiti – Italiano lingua 2”, sempre in collaborazione con l’ateneo torinese.

Infine il Piano Adolescenti con il quale la Città ha promosso una riflessione delineando azioni e iniziative specifiche con il diretto coinvolgimento di questa fascia di età. Ad oggi sono stati realizzati 18 progetti in collaborazione con associazioni e l’Università di Torino, che ha coinvolto 9mila giovani cittadini. Le buone prassi messe in campo in questi anni saranno proposte ad altri 30mila studenti torinesi.