L’esperienza dei Servizi educativi comunali fa scuola

di Mariella Continisio

Una full immertion nel variegato universo dei Servizi educativi della Città di Torino, che negli anni sono diventati un modello per educatori e insegnanti. E’ questo il programma di una ventina di pedagogisti catalani, che si occupano di servizi rivolti alla prima infanzia, giunti ieri nel capoluogo piemontese. La visita si concluderà domani, mercoledì 12 aprile.

Il gruppo, ospitato dall’Amministrazione Comunale, fa capo all’associazione Rosa Sensat, di Barcellona, uno storico movimento educativo costituito nel 1965 per migliorare la qualità dell’insegnamento, in un’ottica di rinnovamento pedagogico. L’attenzione prioritaria del movimento è lo sviluppo globale della persona, partendo dal rispetto della personalità del bambino come protagonista dei propri processi di apprendimento.

Numerosi gli appuntamenti all’interno dei servizi comunali rivolti alle bambine e ai bambini di età dai 0 ai 6 anni: dai nidi d’infanzia (Deledda, Ala, Ghedini, Collino) alle scuole materne (Sospello, Coppino, Deledda, Paisiello, Negarville, Rubino), dai Centri per l’educazione all’Ambiente e all’Agricoltura nella Cascina Falchera, per la Cultura Ludica (via Fiesole 15/a), di Documentazione Pedagogica (corso Francia 285) allo Spazio 06 di Compagnia di San Paolo.
Ieri la delegazione catalana ha visitato quest’ultimo servizio dedicato ai bimbi da 0 a 6 anni, che hanno la possibilità di sperimentare e creare giocando con materiali diversi. Le mamme e i papà possono confrontarsi sui temi della genitorialità e della cura dei figli, mentre agli educatori e ai dirigenti sono proposti percorsi specifici di informazione e formazione.
Questa mattina il gruppo spagnolo ha visitato la Cascina Falchera (una fattoria costruita nel 1700), il Centro di cultura per l’Educazione all’Ambiente e all’Agricoltura dell’Istituzione Torinese per una Educazione Responsabile della Città di Torino.
Un tuffo nel verde alla periferia Nord di Torino, dove bambine, bambini, ragazze e ragazzi delle scuole torinesi hanno la possibilità di praticare tutte le attività che si svolgono in campagna: come coltivare un orto, raccogliere e trasformare in pietanze appetitose i frutti della terra, prendersi cura delle mucche e degli animali da cortile.
Nel pomeriggio si è svolta la visita al Centro per la Cultura Ludica Walter Ferrarotti, cardine di quel complesso di servizi che sono i Centri di Cultura per il Gioco (ludoteche e Gruppo gioco in ospedale) e delle attività che vi si progettano e vi si svolgono. Un luogo di formazione e documentazione, uno spazio espositivo, punto d’incontro e di scambio. Un’area dedicata al gioco e alla cultura ludica, presentata nella sua evoluzione storica e attraverso le diverse culture. Si possono ammirare prototipi, collezioni, mostre tematiche temporanee e permanenti, scoprire documenti e audiovisivi.

Il tour si concluderà domani pomeriggio al Centro di Documentazione Pedagogica dove gli ospiti si confronteranno con i colleghi torinesi sui diversi modelli di sistemi educativi integrati e sulle esperienze maturate in questi anni.