Il Polo del ‘900 cerca il suo direttore

di Michele Chicco

indexLa Fondazione Polo del ‘900 di Torino ha dato avvio alla procedura di selezione per la nomina del proprio direttore.

Fino al 31 marzo 2017 è possibile trasmettere le candidature e la relativa documentazione secondo le modalità indicate nell’avviso pubblico consultabile e scaricabile nella sezione “Amministrazione Trasparente” del sito web www.polodel900.it   (http://www.polodel900.it/il-polo/amministrazione-trasparente/  )

 

Il bando propone un mandato di tre anni, rivolgendosi a figure con specifiche competenze manageriali ed esperienze professionali nel campo dello sviluppo e gestione dei servizi culturali, nella gestione di imprese culturali o enti pubblici e privati operanti nel settore, nell’organizzazione di eventi, manifestazioni o altre iniziative culturali di rilevanza nazionale o internazionale. Il direttore, oltre a dettare le linee generali di indirizzo, programmare l’attività, curare gestione ordinaria, contabilità, amministrazione ecc., dovrà coordinare gli enti coinvolti e impostarne l’assetto operativo in termini di sostenibilità economica, attraverso lo sviluppo di servizi, l’attività di fundraising, operazioni di membership, la progettazione europea ecc.

 

Nato dalla pro­gettazione condivisa tra i soci fondatori – Comune di Torino, Regione Piemonte e Compagnia di San Paolo – il Polo del ‘900, costituito il 18 aprile dello scorso anno come Fondazione di Partecipazione, si esprime nella gestione del centro culturale che ha sede nei palazzi di San Daniele e di San Celso del complesso juvarriano dei Quartieri Militari. Un luogo dedicato alla crescita civi­ca e formativa della comunità in relazione ai grandi temi della società contemporanea e in stretta connessione con l’eredità storica, sociale, economica e politica del ‘900. Un legame assai concreto, grazie alla ricchezza di fonti documentarie e alla pluralità di esperienze e competenze che qui convergono in virtù della presenza dei 19 enti culturali direttamente coinvolti nel progetto, capaci di dar vita a un dialogo costante e costruttivo tra memoria e attualità.