Trans Freedom March, sabato in piazza contro la violenza

di Mauro Marras

Da Rita Hester, uccisa il 20 novembre 1998 a coltellate nel suo appartamento di Allston, alla periferia di Boston, ad Hande Kader, trovata il 12 agosto scorso in un sobborgo di Istanbul: il corpo mutilato e bruciato, con segni stupro. Vittime dell’odio transfobico per la loro diversità ma anche per il loro impegno sociale, per le loro “fastidiose” rivendicazioni. L’eco della morte di Rita fu all’origine dell’indizione del Transgender Day of Remembrance (T-Dor), ricorrenza nella quale la comunità Lgbtqi (Lesbica, gay, bisessuale, transessuale, queer e intersessuale) commemora le vittime dell’odio e del pregiudizio anti-transgender. Un evento che da San Francisco, dove si tenne per la prima volta, si è esteso in tutto il mondo.

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Sabato 19 novembre a partire dalle 16,30 da piazza Vittorio si snoderà fino a piazza Carignano la Trans Freedom March, promossa dal Coordinamento Torino Pride, per rivendicare libertà e diritti. La libertà e il diritto di poter innanzitutto essere se stessi e di far sì che ciò non sia un pretesto per scatenare repressione, violenza, sopraffazione. Ci sarà anche la sindaca Chiara Appendino, insieme alla sua famiglia, e insieme all’assessore alle pari Opportunità Marco Giusta. Ci saranno tutti coloro che hanno a cuore le libertà civili. Ci saranno le persone che hanno provato sulla propria pelle gli atteggiamenti transfobici, testimoni di come questa società abbia ancora molta strada da fare in tema di riconoscimento dei diritti delle minoranze.

La morte di Hande è invece l’ultimo efferato omicidio e ha avuto come scenario la Turchia, paese dove le libertà civili e democratiche subiscono ogni giorno pesanti limitazioni. Per approfondire il tema dell’attivismo trans in Italia e in Turchia ci sarà, domenica 20 novembre dalle ore 9.30 alle 13.30, il convegno Questioni trans/nazionali. Attivismo trans nel bacino del Mediterraneo, nella sala convegni del Museo Diffuso della Resistenza di corso Valdocco 4/A. Parleranno attivisti dei due Paesi e dell’Unione europea, presenti le istituzioni.

Sono questi gli eventi più in vista del T-Dor, ma il programma spazia su diversi scenari fino al prossimo 25 novembre, disponibile sul sito www.torinopride.it. Tra i tanti appuntamenti da segnare quello di lunedì 21 novembre alle 20.45 presso la Biblioteca Ginzburg di via Lombroso 16: la proiezione del documentario Napoli in trans, realizzato a cura delle Biblioteche civiche torinesi, dal servizio Lgbt della Città, Maurice Lgbtq, Associazione Scambiaidee, Donne per la difesa della società civile.

“Ci sono due cose che le istituzioni possono fare per contrastare la transfobia. La prima è dare forza e visibilità, e per questo la Città aderisce e la sindaca sarà presente – ha spiegato Marco Giusta oggi durante la conferenza stampa – la seconda è l’inserimento nel proprio programma di progetti ad ampio respiro per l’accesso alla formazione e al lavoro, progetti che in altre realtà italiane hanno già trovato soluzioni, ad esempio attraverso sconti Irap per le imprese”.

Il corteo di sabato è sostenuto, oltre che dalla Città di Torino, da Regione Piemonte, Consiglio Regionale del Piemonte, e dai sindacati Cgil Cisl e Uil.

“Il Piemonte – ha osservato l’assessora regionale Monica Cerutti, presente anch’essa alla conferenza stampa – continua a lavorare per diventare la ‘casa dei diritti’. Uno degli ambiti su cui lavorare potrebbe essere quello di rendere i servizi pubblici, come quelli sanitari in caso di violenze, sempre più accoglienti per chi oggi non sente ancora accettata la sua differenza”.