Con il patto di cooperazione Torino e Kharkhorin sono più vicine

 

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di Gianni Ferrero

Torino e Kharkhorin, l’antica capitale dell’impero mongolo nel XIII secolo, da oggi sono più vicine. In sala Rossa, nel corso di una cerimonia alla quale hanno preso parte le autorità civili e militari torinesi, i primi cittadini Chiara Appendino ed Enkhbat Lamzav, insieme all’ambasciatore a Roma  Tserendorj Jambaldorj hanno sottoscritto un patto di collaborazione che vedrà relazioni più strette tra la città millenaria, giacimento culturale e archeologico di inestimabile importanza e valore, sede di un importante sito Unesco quale è il Monastero di Erdene Zuu e il capoluogo piemontese.  Si tratta del primo patto che la nuova Amministrazione comunale sottoscrive. Quello firmato oggi con la città mongola che dista da Torino 8mila500 chilometri è un riconoscimento straordinario a suggello di un’amicizia duratura tra la Repubblica Italiana e quella della Mongolia, consolidata durante l’ultima occasione di incontro, proprio qui nella nostra città, lo scorso anno in occasione dei lavori del III Forum mondiale sullo sviluppo economico: “La cooperazione internazionale tra istituzioni locali è sostanziale per lo sviluppo culturale, economico e sociale – ha sottolineato la sindaca, prendendo la parola dopo il saluto introduttivo del presidente della sala Rossa, Fabio Versaci-. Torino mantiene relazioni con oltre 50 città del mondo nella convinzione che l’amicizia tra i popoli sia un viatico formidabile per la comprensione reciproca, la condivisione delle scoperte scientifiche, la fruibilità dei patrimoni culturali e, attraverso il consolidamento delle relazioni economiche, lo sviluppo e la crescita del reciproco benessere. La nostra città ha una tradizione internazionale molto consolidata, è stata la prima capitale d’Italia, propulsore nel Novecento dell’industria automobilistica e dello sviluppo economico nazionale e oggi si è rafforzata anche sotto il profilo della formazione e della cultura. In questo senso saranno incentivati gli scambi”.  Il patto consentirà proprio di favorire la cooperazione tra le istituzioni, inizialmente a vantaggio dei settori turistico e culturale, con progetti e corsi di formazione, studi storico-archeologici, culturali e interreligiosi. Ma in prospettiva anche nello sviluppo delle relazioni tra le piccole e medie imprese si consolideranno i rapporti. a2A contorno dell’accordo al Museo di Arte Orientale questo pomeriggio alle 18 sarà inaugurata la mostra fotografica Un tesoro nella steppa. Il monastero di Erdene Zuu in Mongolia, rassegna in corso fino all’11 dicembre: “L’accordo – ha concluso la sindaca- ci consente di dimostrare che è forte la volontà di collaborare allo scopo di stringere ancor di più i rapporti ed estenderli anche ad altri ambiti per favorire investimenti e creare opportunità di sviluppo reciproche. Così come auspichiamo siano incoraggiati i rapporti di collaborazione tra il Piemonte e la Regione Uvurkhangai”. Dal canto suo, il sindaco Enkhbat Lamzav nel ringraziare per il calore con il quale è stata accolta a Torino la delegazione mongola, si è detto fiducioso che si rafforzerà la collaborazione tra i due popoli, invitando a visitare Kharkhorin in occasione della festività nazionale del Naadam. Un patto, quello di Torino, importante, dopo l’apertura, pochi mesi fa, della rappresentanza diplomatica italiana in Mongolia.a3