A Stupinigi risplende l’Appartamento della Regina

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di Mauro Marras

Il restauro della Palazzina di caccia di Stupinigi aggiunge un nuovo angolo ricco di fascino al patrimonio delle residenze reali, recuperato dopo 13 anni di chiusura al pubblico. L’appartamento della Regina ritrova l’aspetto settecentesco grazie a un restauro iniziato nell’ottobre scorso e presentato oggi dai suoi principali artefici, in primo luogo la Fondazione Crt che ha finanziato l’intervento realizzato in collaborazione con la Consulta per la Valorizzazione dei Beni artistici e Culturali di Torino.

I preziosi affreschi delle volte, in parte decolorati dal tempo hanno ritrovato le tinte originali e la vitalità dei volti e delle atmosfere dell’antica Grecia ricreati per celebrare i fasti della corta dei Savoia. L’appartamento si compone di anticamera, camera da letto, gabinetto da toeletta, galleria di passaggio e salotto. Vi hanno lavorato varie equipe di specialisti per un totale di 150 giorni e 12mila ore di lavoro, che hanno messo mano a tutti gli apparati decorativi fissi: oltre agli affreschi, le boiseries dorate, le tappezzerie, i serramenti e i camini. Anche gli arredi sono in corso di restauro e presto prenderanno posto nelle rinnovate stanze.

“È una nuova tappa della storica amicizia tra Fondazione Crt e la Palazzina – ha commentato Massimo Lapucci, segretario generale Fondazione Crt – per la sua rinascita abbiamo investito circa 19 milioni di euro” che la proiettano tra i luoghi più ricercati in città dal turismo internazionale, mentre per la Consulta si pronuncia la nuova presidente Adriana Acutis: “Siamo disponibili a proseguire il restauro  per completare altre aree e migliorare il percorso di visita”.

La volta dell’anticamera è opera Giovanni battista Crosato e raffigura il Sacrificio di Ifigenia, figlia di Agamennone e Clitennestra, sostituita all’ultimo momento sulla pira sacrificale in onore di Artemide con un cervo, che è anche l’animale simbolo della Palazzina. Nella camera da letto invece è ritratto il Riposo di Diana tra le ninfe, opera del 1733 firmata dall’olandese Carlo Andrea Van Loo.

Le risorse messe in campo dalla Fondazione Crt hanno permesso di restaurare le Scuderie, il Salone juvarriano, le Gallerie, i Giardini e l’Appartamento della Regina, restauri preceduti dalla messa a norma di impianti e eliminazione delle infiltrazioni, insieme alla Regione. La Consulta ha reimpiantato 1700 pioppi cipressini sulle rotte di caccia, ha favorito il restauro dei medaglioni lignei con la genealogia sabauda esposti nella Galleria e della Sala degli Scudieri. Tra il 2014 e il 2015 ha riaperto il Salone centrale, ha recuperato boiseries e tele della Cappella di Sant’Uberto.

Intanto si ricorda che la scorsa settimana la Fondazione Ordine Mauriziano ha deciso che, fino al 31 luglio, con l’acquisto del biglietto di accesso all’ala museale sarà possibile visitare gratuitamente anche il parco, finora chiuso alle visite e restaurato con una spesa di oltre un milione di euro.