Al MAO in mostra i Beatles e l’Oriente con ‘Nothing Is Real’

di Luisa Cicero

Nothing Is Real è lFTM-MAO-Beatles-Setup-035 270a mostra –  ideata e curata da Luca Beatrice – che si inaugurerà al Museo d’Arte Orientale (via San Domenico, 11) martedì alle 19.30.  Dopo l’uscita dello storico album Sgt Pepper’s, i Beatles, in queglia anni la pop band più famosa del mondo, sentono forte il richiamo del misticismo orientale. Beatrice parte dal verso tratto da Strawberry Fields Forever: qualcosa che sta al di là delle apparenze, la ricerca dell’altro, del diverso, cui approcciarsi con una tensione metafisica e spirituale. Un primo incontro tra i Beatles e Maharishi Mahesh Yogi ha luogo nell’agosto del 1967 a Londra.

L’anno dopo Paul, John, George e Ringo si recano presso il suo ashram a Rishikesh in compagnia di un folto gruppo di amici, tra cui il cantautore Donovan, l’attrice Mia Farrow e sua sorella Prudence, insieme a relative mogli e fidanzate, per un corso di meditazione trascendentale.

FTM-MAO-Beatles-Setup-021Il viaggio ha avuto un’enorme risonanza sui media internazionali ed è uno degli eventi chiave per lo slancio di interesse verso l’oriente, che alla fine degli anni ’60 tocca la cultura popolare come la musica, la letteratura e il cinema, la fotografia e la pubblicistica in generale, la moda e il costume. Va detto che durante il loro soggiorno indiano i Beatles scrivono diverse canzoni, in seguito pubblicate nel White Album. Al Mao centinaia di oggetti provenienti da diversi ambiti e linguaggi dialogano con opere d’arte contemporanea, in un ambiente ricco di suggestioni e suoni, nell’allestimento curato dallo studio brh+ di Torino.

FTM-MAO-Beatles-Setup-018Nothing Is Real è una cavalcata in undici sale negli spazi del MAO, il Museo d’Arte Orientale di Torino, una continua mescolanza tra cultura alta e cultura bassa: dai memorabilia beatlesiani raccolti da appassionati collezionisti alle fotografie di Pattie Boyd, fidanzata di George Harrison e poi “amante” di Eric Clapton; dall’icona di Siddharta, il romanzo di Herman Hesse che ha avvicinato molti giovani al misticismo, alle prime edizioni di manuali di viaggio, libri, guide utili a raggiungere l’India senza soldi; dal reportage televisivo del giovane giornalista Furio Colombo che forse per caso si trovava a Rishikesh negli stessi giorni dei Beatles a Wonderwall, film psichedelico del 1968 diretto da Joe Massot con musiche di George Harrison; dalle Ceramiche tantriche di Ettore Sottsass alle opere di Alighiero Boetti, Aldo Mondino, Luigi Ontani, Francesco Clemente che segnano diversi modi dell’arte contemporanea di avvicinarsi al tema dell’orientalismo.FTM-MAO-Beatles-Setup-020Dal punto di vista della pubblicistica si potranno ammirare riviste internazionali – Paris Match, Telegraph, Life – albi a fumetti, fanzine, editoria indipendente e controculturale, tutto ciò che non fa parte dell’ufficialità e del mainstream. Il mondo della musica, da Hendrix a Santana, da Joni Mitchell ai The Fool, scopre l’India in chiave psichedelica con copertine fantasmagoriche.

NOTHING IS REAL – Quando i Beatles incontrarono l’Oriente: dal 1° giugno al 2 ottobre 2016.