Torino Living Lab, 35 idee per il “quartiere smart”

di Mauro Marras

Il progetto Torino Living Lab prosegue con la pubblicazione dell’elenco delle proposte ritenute ammissibili ricevute a seguito del bando pubblicato a gennaio. Un bando che invitava imprese e startup a proporre progetti di innovazione da “collaudare” nel quartiere Campidoglio, scelto come “living lab”. Un living lab è una porzione di città che si presta a sperimentare l’applicazione di nuove tecnologie, nuove idee sociali, nuovi servizi con l’intervento diretto dei cittadini, chiamati a giudicare le applicazioni decretandone, di fatto, l’utilità.

TLL_profilo_-copia

Sono 35 le proposte giunte negli uffici di via Braccini. Tra i proponenti anche Università e centri di ricerca, ma soprattutto imprenditori, alcuni di questi sono giovani ricercatori che investono sulle loro idee innovative proponendosi al mercato. A partire da oggi le commissioni tecniche si riuniranno ed entro il 10 maggio questa fase si chiuderà con la possibile riduzione dei progetti, qualora alcuni non vengano ritenuti applicabili alla realtà di Campidoglio o prevedano un costo per l’Amministrazione comunale, escluso dal bando di gara.

Dopo il 10 maggio i progetti selezionati saranno pubblicati sul sito http://torinolivinglab.it/ e i proponenti contattati per definire modalità e tempi di avvio della sperimentazione.

Alcuni esempi: Vodafone propone “Cittadini digitali: digital sustainable ecosystem”, un progetto basato sulla integrazione dei dati. Un sistema complesso composto di più soluzioni digitali: Big Data Analysis (mappatura e pianificazione del quartiere); Mobile App My Campidoglio (narrazione e promozione del quartiere); Waste Management (efficienza raccolta rifiuti); Smart Security & Parking (prevenzione furto tombini e uso abusivo stalli per disabili); Digital Education- Hackathon & API (formazione dei cittadini per l’ideazione di soluzioni digitali per il quartiere).

Il Dipartimento di Scienze Agrarie, Forestali e Alimentari dell’Università di Torino propone invece un sistema innovativo di analisi degli inquinanti depositati sul manto stradale per misurare quanto il ri-sollevamento delle polveri incida sulla qualità dell’aria. È così possibile valutare interventi di riduzione dell’inquinamento. Un ambito, quello delle micropolveri, che interessa anche al Politecnico torinese, che propone “Cyclair”, un sistema integrato su biciclette per il monitoraggio della qualità dell’aria. Il monitoraggio così condotto, oltre a valorizzare l’uso della bicicletta come mezzo di trasporto, sarà diffuso in tempo reale ai cittadini attraverso un sito internet ad accesso libero, in cui sarà possibile anche riportare osservazioni e commenti.

La startup Be-Eco srl opera nel campo della salute: “Biosphera2.0 propone un modulo abitativo ad alta efficienza energetica che comunica con l’abitante attraverso un braccialetto wearable. Verranno monitorati dati ambientali e energetici dell’edificio (umidità, campi elettromagnetici, polveri sottili) e parametri fisiologici degli abitanti (frequenza cardiaca, stato emotivo), con lo scopo di definire il livello di benessere degli utenti all’interno dell’ambiente abitativo.

L’Università di Duisburg Essen si propone invece con il progetto “eCO-DESIGN @ Campidoglio”, Processo di progettazione partecipata che coinvolge cittadini ed esperti che, attraverso un forum online, potranno contribuire a progettare la trasformazione degli spazi pubblici in maniera sostenibile.

Questi alcuni degli esempi più interessanti; l’elenco completo è visibile nella pagina http://torinolivinglab.it/proposteammissibili/. Il confronto aperto ai cittadini proseguirà anche sulla piattaforma social di FirstLife, piattaforma sviluppata dal dipartimento di Informatica dell’Università di Torino, diretto dal prof. Boella.

Per informazioni: torinolivinglab@comune.torino.it