“Il menu l’ho fatto io”:

di Mariella Continisio

“I mercati sono uno dei principali luoghi di integrazione sociale” ha chiosato così Umberto Tresso, responsabile dell’Ufficio mercati della Coldiretti di Torino, la lunga lezione su verdure, erbe aromatiche, frutta e fiori tenuta sotto la “Tettoia dei contadini” di Porta Palazzo, in piazza della Repubblica. Ad ascoltarlo la prima delle classi 4^ delle scuole primarie Anna Frank e Antonelli, che questa mattina hanno fatto visita al mercato, l’ultima in calendario, nell’ambito del percorso “Il menu l’ho fatto io”. L’iniziativa, promossa dall’Assessorato alle Politiche educative della Città di Torino, ha coinvolto nell’arco di un triennio 750 allievi, per un totale di 30 classi distribuite in tutte le Circoscrizioni. Quest’anno i 240 studenti provengono dalle Circoscrizioni 2, 3, 4, 6 e 7.

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Tresso, ha spiegato ai bambini, incuriositi dalla varietà e dai colori delle bancarelle, “che le ortiche, se sono lesse o se ne fa una frittata, non pungono la lingua che ci sono patate chiare e patate viola che sono altrettanto buone, sono solo di colore diverso”. Così le uova ci sono quelle chiare e di media dimensione delle galline, quelle più grandi delle oche o quelle piccole delle quaglie. “Ma possono nascere i piccoli?” ha chiesto Chiara. “Se fossero covate, sì” ha risposto Tresso.

Le diverse qualità di frutti della terra e della verdura dipendono certamente dalla stagionalità e, negli anni, dai clienti che cambiano gusti o dalle persone che, per ragioni diverse, arrivano nel nostro Paese. La Tettoia dei contadini rappresenta un pezzo del mondo ci sono rumeni, marocchini, e cinesi. “Che coltivano i loro prodotti sul nostro territorio – ha continuato il responsabile di Coldiretti – utilizzando i semi che arrivano dai loro Paesi d’origine”.

L’educazione a una sana alimentazione – che tocca aspetti legati ai comportamenti, a gli stili di viti e al benessere – è il cuore del progetto “Il menu l’ho fatto io” rivolto alle scuole elementari di Torino per costruire un menu partecipato proposto direttamente dai bambini, che, l’anno prossimo, sarà esteso a tutte gli istituti primari torinesi.