Un milione di visitatori per il Museo del Risorgimento

risorgimentodi Gino Strippoli

Dopo aver raggiunto quota 190mila visitatori nel 2015, il Museo del Risorgimento di Torino si accinge a raggiungere il milione di ingressi dal giorno della sua inaugurazione, nel 2011.   Il 40% del suo pubblico è rappresentato dalle scolaresche:  per loro percorsi di visita e laboratori diversificati per livello di approfondimento e studiati per i ragazzi delle scuole di ogni ordine e grado con l’obiettivo di accompagnarli alla scoperta di fatti e personaggi del passato attraverso un immaginario viaggio nel tempo mantenendo la conoscenza di quel periodo e stimolando con lo studio della storia, la cultura alla cittadinanza attiva e la condivisione dei valori collettivi.

Fondato nel 1878, è il più antico e noto tra i musei di storia italiani, e unico tra i 40 omologhi dislocati in tutto il Paese, a  potersi fregiare  del titolo “nazionale” per l’importanza e la  ricchezza delle sue collezioni. Al suo interno è conservata l’aula della Camera dei deputati del Parlamento subalpino del 1848 con gli arredi originali.

Oggi è un museo moderno, multimediale e interattivo, uno dei principali poli culturali della città. Attraverso un percorso di 30 sale, caratterizzate ognuna da un colore, racconta il Risorgimento in chiave italiana ed europea: dalla rivoluzione francese fino alle soglie della prima guerra mondiale offrendo la visione diretta di documenti e oggetti unici nel loro genere.

Nel corso del tempo , ha conosciuto quattro diversi allestimenti globali, fino a quello attuale realizzato per le celebrazioni nel 2011 del centocinquantenario dell’Unità d’Italia.  Ad ogni sua inaugurazione  hanno presenziato  i re d’Italia e poi i presidenti della Repubblica. I

“Il patrimonio di beni  che il Museo conserva , interamente catalogato e a  disposizione  della collettività, è in continua crescita, soprattutto per le donazioni di privati e per depositi – ha spiegato il professor Umberto Levra, presidente  del Museo – :sono oltre  54 mila le opere conservate di cui 2579 esposte nelle 30 sale. Inoltre all’ultimo piano dell’edificio  vi è una biblioteca  di alta specializzazione unica al mondo con 169 mila  libri e opuscoli, 220 mila documenti , 46 mila stampe , incisioni, carte geografiche, manifesti e fotografie.”

Tra i cimeli più importanti la coccarda, primo tricolore d’Italia del 1794 indossata durante la cospirazione da De Rolandis. Tra le curiosità un uso lessicale ormai in disuso su un manifesto che inneggiava Carlo Alberto: “ evviva Carlo Alberto, evvivano le riforme”.

Attualmente Palazzo Carignano  ospita fino al  28 agosto 2016  la mostra “1915-1918 Torino e la Grande Guerra”, realizzata dal Museo del Risorgimento.