Senza dimora: valorizzare le capacità espressive e artigianali per vincere l’emarginazione

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di Mauro Gentile

Organizzare corsi e aprire laboratori di attività creative e artigianali che, valorizzando le capacità espressive e professionali dei partecipanti, possano offrire occasioni per socializzare e, in questo modo, favorire l’integrazione sociale di senza dimora e di persone con disabilità o in condizione di fragilità.

Questo, in sintesi, l’obiettivo del protocollo d’intesa tra la Città di Torino, il Dipartimento di Architettura e Design del Politecnico di Torino e il Dipartimento di Filosofia e Scienza dell’Educazione dell’Università degli Studi di Torino, firmato questa mattina, nella Casa di Ospitalità Notturna di via Ghedini 6.

Nello specifico, l’accordo prevede la collaborazione tra i servizi comunali e  gli atenei torinesi per proseguire nella realizzazione di progetti che stimolino il protagonismo e la riacquisizione di una cittadinanza attiva da parte delle persone con fragilità, sperimentando l’integrazione di competenze, abilità e complementarietà dei diversi soggetti (tra i quali, ad esempio, docenti, studenti, operatori e persone coinvolte negli specifici percorsi progettuali),  utilizzando anche i laboratori già esistenti nella rete di Ingenio o altri che verranno successivamente individuati. Inoltre, al fine di rafforzare la qualità della residenzialità temporanea per le persone senza dimora, l’accordo prevede la sperimentazione di nuove forme di housing che possano risultare di sostegno a persone adulte in stato di grave marginalità.

Come luogo per lo svolgimento di alcune attività, la Città di Torino ha messo a disposizione il salone multifunzionale e gli spazi annessi al piano terreno della Casa di ospitalità notturna di via Ghedini 6. Tra i progetti già avviati grazie alla collaborazione tra Città, atenei e altri soggetti come associazioni di volontariato, onlus, fondazioni bancarie, ecc., vi sono “Costruire bellezza”, “Alimenta” e “Buon giorno bellezza!”.