“Camminando … verso Gerusalemme”, concerto in ricordo del cardinale Carlo Maria Martini

di Mauro Gentile

martiniLa cattedrale di San Giovanni Battista, martedì 12 aprile alle ore 18.30, ospiterà il concerto “Camminando… verso Gerusalemme”  dedicato al ricordo del cardinale Carlo Maria Martini. Sarà un viaggio musicale nelle religioni monoteiste con l’Ensemble Locus Amoenus diretta dal maestro Mauro Occhionero, effettuato tralasciando le differenze ideologiche e culturali per porre in evidenza ciò che le accomuna e che spesso si dimentica.
L’iniziativa è organizzata dall’Arcidiocesi di Torino e patrocinata dalla Città di Torino.

Il cardinale Carlo Maria Martini, scomparso quattro anni fa, parlava di Gerusalemme come della “matrice spirituale in cui sono nato”, ricordando così quanto fosse stata fondamentale e fondante la componente ebraica presente nel suo ministero sacerdotale e incarnata in modo emblematico nella Città Santa. A Gerusalemme, dove egli aveva scelto di trascorre gli anni conclusivi della propria vita, sono legate le testimonianze, gli insegnamenti e la profonda eredità spirituale e culturale lasciataci da Martini. Un’eredità che disegna un cammino verso la pace, alla ricerca di un dialogo vero e di amicizia profonda tra le religioni del libro. Un cammino verso Gerusalemme a cui è ispirato l’omaggio musicale, canoro e strumentale a Carlo Maria Martini, pastore e nel contempo pellegrino e – sottolinea Mauro Occhionero, direttore dell’Ensemble Locus Amoenus – “un auspicio affinché la sua amata Gerusalemme per la quale tanto si adoperò, possa un giorno realizzare la vocazione profetica che risiede nel suo nome, shalom, pace”.

Carlo Maria Martini – nato a Torino nel 1927, scomparso nel 2012 dopo essere stato alla guida dell’Arcidiocesi di Milano per ventidue anni – è stato uno straordinario testimone del suo tempo, un uomo capace di far incontrare le ragioni forti della fede con le tante sollecitazioni di una società in evoluzione continua. E’ stata una figura aperta al cambiamento. La sua fede non ammetteva compromessi, ma accettava le diversità e come tale sapeva produrre relazione, dialogo anche con i non credenti e con le altre religioni, a cominciare dall’ebraismo.