La cooperazione, motore di innovazione

di Mauro Marras

“La cooperazione è la forma di organizzazione di attività più attuale, flessibile e completa. Vedo una nuova vitalità del movimento cooperativo, protagonista dell’innovazione: coworking, bioagricoltura, ricerca della qualità legata alla sostenibilità sono solo alcuni esempi della qualità espressa dalla cooperazione”. Lo ha affermato oggi il sindaco Piero Fassino intervenendo durante l’assemblea regionale di Confcooperative, in corso al Centro Congressi Lingotto.

cofcooperative1_600Si sono riuniti nello spazio congressuale i delegati delle tre associazioni territoriali (Piemonte Nord, Asti-Alessandria, Cuneo) per l’elezione del nuovo consiglio regionale dell’associazione e del presidente regionale. È la prima assemblea regionale dopo la riduzione da 6 a 3 delle associazioni territoriali. Due i filoni della discussione: tratteggiare lo sviluppo dell’associazione nel triennio e condurre il confronto sull’unificazione delle grandi associazioni della cooperazione italiana.

Nel primo caso i grandi temi sono il comparto sanità e quello delle filiere energetiche, settori nei quali l’associazione è forte in termini di rappresentanza, con un’attenzione particolare al tema della ristrutturazione dei sistemi sanitari.

Nel secondo caso, si tratta di un percorso già avviato a livello nazionale. Questa infatti potrebbe essere l’ultima assemblea di Confcooperative regionale prima dell’unificazione, che è ormai l’obiettivo ultimo di tutte le confederazioni rappresentanti la cooperazione.

Le cooperative, ha ricordato il presidente Domenico Paschetta, destinato ad essere riconfermato, sono “banche dell’occupazione”. “Hanno attraversato la crisi incrementando l’occupazione media del 25 percento – ha ricordato il presidente – e stabilizzando al lavoro il 28 percento dei giovani inseriti in servizio civile”. Dal 2010 al 2015, i soci sono cresciuti del 20 percento e l’associazione nel suo insieme produce l’8 percento del Pil piemontese. Il fatturato totale è di oltre 12 miliardi di euro, contro i quasi 10 del 2010. Il 21 percento dei soci è under 30.

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“Considero Confcooperative un interlocutore importante per l’Anci, dobbiamo definire gli obiettivi su cui lavorare e le linee guida per lavorare insieme –ha concluso il sindaco -. Ma dobbiamo anche puntare più in alto nello sviluppo del territorio piemontese, nella prospettiva di un’area del Nordovest sull’asse Torino-Milano: mettendo insieme le economie, competenze, patrimoni culturali, questo è un sistema territoriale in grado di competere con le aree più produttive del mondo. O lo sviluppo lo pensiamo insieme su questo asse, o perdiamo ogni opportunità. Uno sviluppo che va sostenuto e che ha bisogno di sussidiarietà. È questo il compito che Confcooperative, insieme a tutto il comparto della cooperazione italiana, è chiamato a svolgere”.