L’ASTUT, un museo delle meraviglie

ASTUT001di Gino Strippoli

Una  “scoperta” culturale è stata fatta questa mattina  dalla V Commissione consiliare  presieduta da Luca Cassiani. I consiglieri comunali hanno visitato l’archivio scientifico e tecnologico dell’Università di Torino  (ASTUT): un vero museo delle meraviglie. “Una reale risorsa – ha detto Cassiani  – per la storia della scienza, grazie all’importante patrimonio di reperti e materiali presenti nella sede dell’ex Manifattura Tabacchi in corso Regio Parco 142. La gamma dei reperti che qui sono stati raccolti e catalogati è molto ampia, rappresentano in sintesi ciò che possiamo definire un museo del presente da tramandare alle generazioni future”.

L’ ASTUT nasce nel 1992, grazie all’interesse del professor Marco Galloni, con il compito archiviare  reperti della storia scientifica  e didattica dell’Ateneo torinese, non solo accogliendoli in proprie strutture, ma anche curandone la conservazione con metodi adeguati. “L’Archivio – ha ricordato il professor Galloni – rivolge particolare attenzione agli apparecchi del Novecento, poiché  rischiano di essere maggiormente distrutti perché considerati cose vecchie e  senza importanza”.

“Di particolare interesse – ha aggiunto Galloni – sono le foto d’epoca in cui appaiono strumenti scientifici ripresi nell’ambiente di lavoro come quelle che riguardano Angelo Mosso, fisiologo, celebre per i suoi studi sull’adattamento dell’uomo alla vita in alta quota e Amedeo Herlitza, padre della medicina aeronautica, al quale si devono i primi esperimenti degli aspiranti piloti della Prima Guerra Mondiale”.

In realtà i molti cimeli che riguardano la medicina , tra cui due sale operatorie , saranno destinati alla creazione di un Museo della Medicina, che dovrebbe quindi staccarsi dal resto dell’attuale Archivio per andare a collocarsi al primo piano del Museo di Cesare Lombroso.

Nei tremila metri quadrati di percorso sono custoditi, ad esempio una serie di frigoriferi domestici degli anni ‘ 50 fabbricati dalla Fiat, un laboratorio radiologico dei primi del ‘900 e ancora, una camera di depressione barometrica usata per verificare le condizioni dei piloti a 6 mila metri di altitudine. Dunque, molte sono le cose che “nasconde” questo edificio sorto alla periferia di Torino alla fine del Settecento ( 1790). Fu la prima  sede di un Castello dei Savoia.  Andato distrutto,  ora è un significativo esempio di archeologia industriale.

Una curiosità: alla Manifattura Tabacchi sorse il primo asilo nido di Torino poiché in quella fabbrica vi lavoravano  duemila  persone di cui 1800 donne.

L’ASTUT non è un museo pubblico però può essere visitato da scolaresche e studiosi universitari informandosi sul sito http://astut.unito.it