Il cambiamento del paesaggio metropolitano

di Marco Aceto

“Il contributo del verde nel cambiamento del paesaggio metropolitano” è il titolo di un convegno, che si è tenuto oggi in Sala Bobbio in via Corte d’Appello 16 e organizzato in collaborazione tra Città di Torino, Regione Piemonte e Città Metropolitana, che ha voluto ripercorrere la storia di circa trent’anni di cambiamenti del territorio cittadino. E’ stata anche l’occasione per ricordare che alla fine di aprile, si terrà proprio a Torino il Congresso mondiale degli Architetti del Paesaggio. Dai primi anni ’80 la città è cambiata molto grazie anche alle opere del verde pubblico e, gradino dopo gradino, sono stati realizzati dei progetti davvero importanti.

Non bisogna dimenticare che la superficie del territorio torinese è di 130 milioni di metri quadri e 21 milioni sono opere del verde (12.690 metri quadri per parchi e giardini pubblici, 6.000 per parchi protetti, 2.700 per aiuole fiorite, 2.000 per orti urbani, 1.600 per boschi, 277 per aree giochi e 244 per aree cani). A questi dati vanno aggiunti anche 45 chilometri di sentieri in montagna, le ciclopiste e i percorsi di camminamento cittadini.

Prima di entrare nel merito delle trasformazioni urbane degli ultimi trent’anni – ha sottolineato l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta – vorrei ricordare che domani sarò a Lima in Perù dove speriamo che il nostro Parco del Po diventi un sito riconosciuto dall’Unesco. Per quanto riguarda le trasformazioni urbane siamo molto lontani da quel concetto di città che il regista Francesco Rosi ha rappresentato in un suo film degli anni ’60 e oltremodo lontani dalle considerazioni che facevano gli urbanisti nei primi anni ’80. Non bisogna dimenticare che quando parliamo di verde facciamo riferimento a tutte le politiche di gestione del territorio. In questi anni abbiamo condiviso il tema con altri servizi dell’Amministrazione e insieme abbiamo sviluppato delle iniziative interessanti. In questi anni sono nate delle nuove opere del verde e con esse è cresciuto anche l’entusiasmo della gente. Non possiamo sottovalutare questa fase di trasformazione, dobbiamo continuare a mettere in campo tutte le risorse per rendere ancora più bella la nostra città”.