Città a confronto sull’Agenda Digitale

cittaconfronto_agendadigitale001Le esperienze, i modelli e gli obiettivi delle città metropolitane in materia di Agenda Digitale sono state al centro dell’incontro ospitato oggi all’interno dell’ Accademia delle Scienze.

cittaconfronto_agendadigitale002Aprendo il convegno  il Sindaco e Presidente dell’Anci Piero Fassino ha sottolineato l’importanza dell’innovazione digitale. “I percorsi di vita di una comunità – ha affermato Fassino – sono ormai attraversati dalla digitalizzazione: è una dimensione fondamentale del nostro vivere quotidiano. Il piano di digitalizzazione nazionale rappresenta per l’Italia un vero salto. Torino, così come Bologna e Milano, sta infrastrutturando il territorio, lavorando sulla banda ultralarga compreso l’ultimo miglio; inoltre è tra le città pilota per l’attuazione dell’Anagrafe Nazionale della Popolazione Residente. Lo sforzo sostenuto dalla nostra Amministrazione è concentrato sui servizi ai cittadini, in particolare nelle aree che riguardano l’assistenza, il sostegno sociale, l’edilizia, i tributi, l’ambiente, il territorio e i lavori pubblici”. “Grazie al Programma operativo nazionale “Città Metropolitane” PON Metro, finanziato dall’Unione europea e dallo Stato, la Città di Torino  – ha concluso il Sindaco – otterrà fino al 2020 oltre 7 milioni di Euro per realizzare alcuni dei più importanti progetti previsti dall’Agenda digitale metropolitana”.

Il tema dell’Agenda digitale, ossia l’insieme di azioni necessarie per permettere alla società di sfruttare pienamente e in maniera sicura i vantaggi della digitalizzazione sul piano dello sviluppo economico, della sostenibilità ambientale e sociale e della qualità della vita dei cittadini, è ormai da alcuni anni oggetto delle politiche europee e nazionali. L’Unione europea ne ha fatto uno degli obiettivi della strategia Europa 2020 e il Governo italiano a sua volta ha avviato la propria agenda definendo le strategie nazionali per la diffusione della banda ultralarga e per la crescita digitale, con le quali si definiscono gli interventi essenziali per la trasformazione digitale della Pubblica Amministrazione e di tutto il paese.

“Lo Stato – ha affermato Antonio Samaritani, Direttore dell’Agenzia per l’Italia Digitale – mette a disposizione piattaforme a livello nazionale che costituiscono i pilastri per l’erogazione dei servizi da parte degli Enti Locali. Gli Enti a loro volta possono così concentrarsi nello sviluppo di questi servizi, i quali devono essere interoperabili, facili da usare all’interno di in un sistema di regole condivise”.

La tavola rotonda è stata l’occasione per città come Milano, Firenze, Genova, Bologna, Bari e Catania, oltre a Torino, di confrontarsi sul tema dell’agenda digitale, nonchè sulle modalità di attuazione e di collaborazione fra le diverse realtà metropolitane.

“Con un bilancio di 892 milioni di euro – dichiara Antonella Galdi, Vice Segretario Generale ANCI – il Programma PON Metro interessa le 14 nuove Città metropolitane e punta a raggiungere obiettivi ambiziosi sui temi quali la cittadinanza digitale, la coesione territoriale, l’innovazione sociale e la sostenibilità energetica. L’Agenda Digitale è una delle priorità per poter incrementare il numero di servizi digitali a disposizione dei cittadini”.

Torino, in raccordo con gli orientamenti europei, nazionali e regionali, ha elaborato un’Agenda digitale cittadina, la cui delibera verrà illustrata in Giunta comunale in una delle prossime sedute.

“La riforma Madia ci ha dato una grande spinta per riportare il tema della digitalizzazione al centro dell’attenzione”. Lo ha detto l’Assessore ai Sistemi Informativi della Città di Torino, Stefano Gallo, che ha colto anche l’occasione per ringraziare l’Università, il Politecnico di Torino e il CSI Piemonte, partner nella realizzazione dei vari progetti innovativi. “Per fare innovazione – ha aggiunto l’Assessore Gallo – dobbiamo cambiare modo di pensare e dobbiamo metterci in gioco, poiché se non riusciamo a passare dalla logica di applicativo gestionale a digital first, perderemo l’unica vera possibilità di innovare che avremo da qui ai prossimi cinque anni”.

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