Dedicata a Don Puglisi la piazza della Chiesa di S. Rocco

1di Michele Chicco

Abbiamo deciso di intitolare questa piazza a don Giuseppe Puglisi, ucciso dalla mafia. Un uomo che ha dedicato tutta la sua attività, sia come pastore d’anime e sia come uomo nella sfera del sociale e della legalità, in quel quartiere del Brancaccio, uno dei luoghi più difficili di Palermo. Un’attività che ha avuto come obiettivo il recupero di tanti giovani togliendoli dal rischio a cui erano esposti quotidianamente dal reclutamento da parte della mafia e per restituire a ogni ragazzo un percorso di vita che gli consentisse di guardare con fiducia al proprio futuro. Siamo in questa piazza perché rimanga il ricordo di Padre Puglisi nelle nuove generazioni e per pensare che coloro che si battono per affermare la legalità e la giustizia non devono esser lasciati soli e ricordare i valori per i quali Pino Puglisi si è battuto e per i quali è stato ucciso”.

Lo ha detto oggi pomeriggio il Sindaco di Torino, Piero Fassino durante la cerimonia di intitolazione della piazzetta alla memoria di don Giuseppe Puglisi davanti la chiesa di San Rocco, in Strada Comunale del Villaretto 196.

 

L’intitolazione della piazzetta a don Puglisi, è stato ricordato, vuole essere un atto di civismo attivo per un senso di legalità e di rispetto in contrasto con l’illegalità e la violenza. «Non ho paura delle parole dei violenti, ma del silenzio degli onesti». Questa era lo slogan del prete siciliano che risuona ancora nel cuore e nella coscienza di tanti.

Alla cerimonia di oggi pomeriggio erano presenti fra gli altri, Il Sindaco di Torino, Piero Fassino, la consigliera comunale Domenica Genisio, la Presidente della 6^ Circoscrizione, Nadia Conticelli e il parroco Don Adelino Montanelli.

 

Padre Puglisi è nato nel 1937, vissuto e morto nel quartiere Brancaccio a Palermo. Lì ne è diventato parroco nella chiesa di San Gaetano nel 1990. Lì è stato ucciso dalla mafia il 15 settembre 1993, il giorno del suo 56º compleanno, per il suo costante impegno evangelico e sociale, un anno dopo le stragi Falcone e Borsellino. Uno fra i periodi più oscuri della storia d’Italia.