I 15 “patriarchi” del verde ora sono tutelati

Fotografia di Roberto Goffi, 2010. © MuseoTorino
Fotografia di Roberto Goffi, 2010. © MuseoTorino

di Mauro Marras

Torino ha un notevole patrimonio di alberi: 160 mila tra viali, giardini, parchi e collina. La loro età media è di 50 anni. Non c’è scorcio caratteristico della città, immortalato nelle immagini-icone che la definiscono e ne tracciano l’identità, nel quale non vi sia una ricca presenza di alte piante a costeggiare un fiume, ad assediare un monumento, a segnare il territorio in modo unico e originale. Molte di queste piante sono dei veri senatori verdi: vuoi, per l’età, vuoi per il “portamento”, vuoi per il significato storico, sono diventati a loro volta dei veri e propri monumenti. Che oggi una legge nazionale tutela, definendo quando ci si trova davanti a un albero monumentale e come questo va tutelato, attraverso nuovi strumenti e procedure (e sanzioni per chi non lo rispetta).

La legge n°10 del 14/01/2013 definisce le “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”. All’articolo 7 riporta le disposizioni per la tutela e la salvaguardia degli alberi monumentali e istituisce l’Elenco degli alberi monumentali d’Italia, cui spetta la tutela del Corpo Forestale dello Stato. Il decreto attuativo della legge 10, (D.I.M. 23 ottobre 2014), demanda ai Comuni il compito di fare ogni anno il censimento degli alberi di pregio con il coordinamento della Regione, cui spetta il compito di pubblicarne l’elenco. A Torino il censimento si è svolto nella scorsa primavera, coinvolgendo privati, scuole, associazioni; ne sono scaturite 15 segnalazioni, che oggi sono parte delle 82 presenti nell’elenco regionale.

Il più importante di questi è sicuramente il platano della villa Tesoriera, che dall’alto dei suoi circa 250 anni è il più vecchio albero torinese. Chiamato affettuosamente “il nonno” dai frequentatori del parco, ha anche, tra i monumentali ad oggi riconosciuti, il fusto più imponente: 660 cm di circonferenza (15 metri quella della chioma). Tenuto conto che la villa, voluta dal tesoriere del regno Aymo Ferrero di Cocconato, fu inaugurata nel 1715, si può dire che l’albero ha accompagnato le vicissitudini di questo bellissimo angolo di città per gran parte della sua storia.

Il più alto è invece un altro platano, quello della Fontana dei 12 mesi al Valentino, che svetta fino a raggiungere i 39 metri. Oltre a questi due esemplari, sono stati inseriti per longevità e dimensioni anche il celtis australis e altri due platani presenti nel parco del Valentino, un platano che sorge nel Cimitero Monumentale e il grande noce del Caucaso che copre quasi per intero il giardino Sambuy, di fronte a Porta Nuova.

Un altro criterio utilizzato per selezionare gli alberi di pregio è la qualità dell’architettura vegetale. Rientrano in questo elenco quattro farnie poste nelle vicinanze del Borgo Medievale, di cui tre collocate in un’unica gradevole composizione, e il platano di Villa Rey. Alla qualità architettonica assommano il pregio paesaggistico il platano e il gingko biloba che caratterizzano lo splendido scenario di piazza Cavour. Infine, nei Giardini Reali bassi, una rarità botanica: un olmo del Caucaso.

L’elenco deve essere aggiornato con scadenza almeno annuale, pertanto l’Amministrazione comunale pubblicherà presto un avviso per rinnovare l’elenco con altre segnalazioni fornite dai cittadini.

Il censimento, spiegano i tecnici del servizio Gestione del verde del Comune, “ha finalità innanzitutto culturali, ma anche di tutela ambientale, per i riflessi volti a una migliore gestione e cura del nostro patrimonio arboreo. Infatti, gli alberi monumentali, per le loro caratteristiche di rarità botanica, di bellezza, di valore ambientale, storico e culturale, sono particolarmente delicati e pregiati. È infatti grazie alla conoscenza dettagliata del patrimonio degli alberi monumentali che può essere definita una strategia per la loro salvaguardia e tutela”.

Per questo, l’abbattimento, le modifiche alla chioma e alle radici dell’albero monumentale sono vietati, salvo in casi motivati e solo dopo aver raccolto il parere obbligatorio e vincolante del Corpo Forestale e del Comune. Per chi non segue queste procedure, ci sono multe salate: da 5mila a 100mila euro.

“L’ufficializzazione di questo primo elenco di alberi monumentali ha un’importanza strategica – spiega l’assessore all’Ambiente Enzo Lavolta – come veicolo culturale per far capire il ruolo e l’importanza degli alberi in ambiente urbano attraverso la cura e la salvaguardia di questi patriarchi vegetali. Un’operazione culturale che coinvolge i cittadini a partire dai bambini, i tecnici e gli operatori del settore”. Gli alberi naturalmente sono curati e controllati dai tecnici del verde della città, che hanno in carico tutto il patrimonio del verde urbano, assistiti dal Corpo Forestale dello Stato.

Foto Claudio Mangiantini