CUS Torino, settant’anni e non sentirli

di Raffaela Gentile

02_CUS_70 anni_ foto gruppoCorreva il 1946:   gli italiani, ma soprattutto le italiane che andarono al voto per la prima volta, si espressero nel referendum istituzionale tra Monarchia e Repubblica.  Sempre in quell’anno all’indomani dalla caduta del fascismo, i gruppi universitari diedero vita ai Centri Universitari Sportivi, CUS, compreso quindi il centro torinese.

Il primo Presidente del neonato CUS Torino fu Filippo Arrigo. Ma, il Presidente per eccellenza che i cussini hanno nel cuore è stato Primo Nebiolo, la cui presidenza durò ininterrottamente dal 1947 sino al 1999 anno in cui un attacco al cuore spense il suo spirito di vero combattente. Dal 2000 il testimone è passato nelle mani di Riccardo D’Elicio

Primo Nebiolo lasciò in eredità al CUS le Universiadi, la manifestazione ideata e organizzata da questo infaticabile dirigente sportivo. La prima edizione si tenne nel 1959 a Torino. In quella prima Universiade parteciparono 43 Paesi e 1400 atleti. Da allora l’Universiade si è svolta a Torino quattro volte: due estive 1959, 1970 e due invernali  1966 (Sestriere) e 2007.

La bandiera di quest’importante appuntamento con lo sport universitario è un “U”circondata da 5 stelle. L’inno delle Olimpiadi Universitarie è il “Gaudeamus igitur“.

A Torino sono a disposizione degli studenti, ma anche dell’intera cittadinanza, sette impianti e oltre cento attività sportive (www.custorino.it).

Settant’anni e non sentirli, questo è il vero segreto del CUS Torino perché dal 1946 è cambiato tanto, ma continua a rappresentare il segno della vitalità dello sport a livello universitario”. Lo ha detto questa mattina Lorenzo Lentini, presidente del C.U.S.I., Centro Universitario Sportivo Italiano, intervenendo all’Inaugurazione dell’Anno Accademico Sportivo e nel contempo spegnendo idealmente le 70 candeline poste su una grande “torta” di sport, insieme i Rettori di Università e Politecnico, Gianmaria Ajani e Marco Gilli, al sindaco Piero Fassino e al presidente del Consiglio regionale del Piemonte, Mauro Laus.

Quella del CUS  è una lunga storia di sport – ha ricordato il sindaco Piero Fassinocontrassegnata da molti traguardi vinti e da tanti atleti, come – solo per citarne alcuni – Livio Berruti,  Gianfranco Ossola,  Giuseppe Fiasconaro, Gianni Lanfranco i quali  hanno contribuito al successo di questa associazione pensata dall’amico Primo Nebiolo, per promuovere l’attività sportiva degli studenti dell’Università e del Politecnico di Torino”. “Torino è una città universitaria – ha aggiunto Fassino – e il Cus è una delle sue espressioni migliori. Facciamo e faremo il nostro meglio per sostenere le sue attività”.

Sono a disposizione degli studenti, ma anche dell’intera cittadinanza, sette impianti e oltre cento attività sportive. Fornire un servizio di sport all’intero sistema universitario torinese: questo l’obiettivo principale del CUS, ossia promuovere e far crescere sempre più l’idea di “Campus a cielo aperto” e attirare il maggior numero di studenti fuori sede, stranieri e universitari Erasmus.