Garanti a convegno. “Il carcere è un pezzo di città”

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di Eliana Bert

“Il lavoro dei Garanti non è solo sopperire alle carenze o lavorare con il volontariato. Dobbiamo diventare Garanti dei diritti e della riforma delle carceri”. Lo ha detto questa mattina nella sala congregazioni di Palazzo Civico Franco Corleone, Garante della Toscana e coordinatore nazionale dei Garanti dei detenuti regionali e territoriali durante la riunione nazionale del Coordinamento promossa da Bruno Mellano, garante regionale del Piemonte e Monica Cristina Gallo, garante comunale di Torino.

“Un appuntamento importante – ha affermato Elide Tisi, vicesindaco del Comune di Torino – perché è fondamentale considerare il carcere come un pezzo della città”.

Nel corso dell’incontro Corleone ha  citato i dati sulla popolazione carceraria recentemente diffusi che “offrono uno spaccato sociale di quel mondo e che fanno emergere alcune questioni fondamentali che devono essere affrontate quali il far sì che le condizioni di vita negli istituti di detenzione garantiscano dignità e diritti, la modifica della legge sulla droga, il ritardo nell’applicazione della legge sul superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari, le forme alternative di detenzione per le donne che rappresentano una minoranza (su 52164 detenuti solo 2107 sono donne)”.

Dall’analisi dei dati è emerso, inoltre, che il 36% della popolazione detenuta ha una pena inferiore ai 3 anni e “quindi – ha concluso Corleone – il carcere potrebbe essere ridotto di molto nelle presenze ma, purtroppo, non ci sono misure alternative per i più disagiati e, quindi, diventa un problema sociale”.

Al termine dell’incontro i Garanti si sono recati in via Milano 2/c dove si trovano gli spazi del Concept Store Marte in cui si commercializzano articoli prodotti in carcere. “Un ulteriore modo – ha detto il vicesindaco – per restituire dignità e opportunità alle persone”.