Sui mercati l’attenzione della Città

di Piera Villata

Nuovi orari, sviluppo sul web, percorsi formativi, valorizzazione della qualità dei prodotti locali, lotta agli sprechi, piani di accorpamento dei mercati torinesi. Sono alcuni dei punti del protocollo d’intesa tra la Città di Torino e le associazioni di categoria – Fiva Confcommercio, Confagricoltura, Anva Confesercenti, Cia Torino e Coldiretti. Il documento,   indica 9 “direttrici  per il rinnovamento”’ che diventeranno la base per le attività future e il prossimo Piano Mercati.
Nell’intesa si parla anche di condivisione di iniziative promozionali, sperimentazione di orari ‘lunghi’, dalle 8.30 alle 19, e di piazze gestite interamente dagli operatori, senza dimenticare razionalizzazione e solidarietà. Una delle linee guida prevede infatti l’aumento del recupero dei prodotti invenduti che verranno destinati a chi non ce la fa economicamente.

Per capire meglio la filosofia  di questo Protocollo, chiediamo all’Assessore al Commercio Mangone, di illustrarci i principali punti chiave .

Ci siamo indirizzati lungo un percorso che porterà ad una trasformazione del modo di gestire i mercati cittadini dovuta ai profondi cambiamenti in atto nel  tessuto produttivo e sociale del territorio. I punti chiave, che saranno la base del prossimo Piano Mercati, consistono nel proseguimento della formazione legata al marketing degli ambulanti, nel  potenziamento dei servizi offerti ai clienti per valorizzare la qualità dei prodotti, nella razionalizzazione della rete mercati  anche attraverso l’accorpamento di alcuni plateatici, nella sperimentazione di nuovi orari e altro ancora, ma comunque sempre nell’ottica di attrarre  nuovi clienti.”

Nello specifico, cosa verrà attuato?

“Si darà la possibilità ai commercianti di essere presenti in maniera efficace su internet, di ampliare la clientela attraverso una comunicazione efficace, ma anche applicando orari più flessibili. Il nostro obiettivo è quello di arrivare, nel tempo, ad avere mercati gestiti direttamente dagli ambulanti, che dovranno trovare la forma giuridica più idonea per farlo. Si tratta indubbiamente di cambiamenti profondi,  resi necessari dalla crisi e dalla concorrenza. Sono certo che ne beneficeranno tutti, i dettaglianti, i consumatori e la  città intera”.

E’ risultato vincente coinvolgere in questo progetto anche le associazioni di categoria?

“Ritengo che la partecipazione e il coinvolgimento delle varie associazioni di categoria sia uno snodo fondamentale per una buona gestione degli spazi pubblici. La presenza in questo protocollo dei rappresentanti del commercio ambulante è in linea con il percorso che ho già tracciato attraverso l’elezione di nuove commissioni di mercato. Non è numericamente possibile che la Città possa dialogare con ogni singolo ambulante. Pertanto è necessario avere come interlocutori delle organizzazioni davvero rappresentative e il lavoro che sto portando avanti sui mercati non può prescindere dal dialogo con esse. Si tratta di un cambiamento importante. Perché sia efficace bisogna studiarne insieme le regole e condividerle”.