Digitale, “la più grande occasione che ha l’Italia per essere se stessa”

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Il presidente Matteo Renzi con Riccardo Luna

di Mauro Marras

Con interventi veloci e scanditi dalla regia di Riccardo Luna si è avviato il digital day questa mattina alla Reggia di Venaria. Si è innescata un’alternanza di esperienze e di storie di innovazione che, come tessere di un mosaico, hanno disegnato intervento dopo intervento il futuro della Pubblica amministrazione nell’era digitale, una mappa di esperienze e di “lavori in corso” enorme.

“Il digitale è la più grande occasione che ha l’Italia per essere se stessa”, ha detto il presidente del consiglio Matteo Renzi, intervenuto alle 12 in conclusione di una intensa mattinata. “Dopo due anni di governo ci siamo rimessi al passo con le riforme, riforme che da vent’anni erano ferme al palo. Ora però abbiamo due anni per riprenderci il futuro, con un piano definito, progetti, idee chiare, scadenze”. Renzi ha proposto di rivedersi proprio a Venaria tra due anni per fare un bilancio e rilanciare il piano per i successivi due anni. “Dobbiamo evitare che il digital sia soltanto un divertissement, una cosa per addetti ai lavori, per secchioni” ha anche detto Renzi, e ha proseguito: “Riforma digitale è un Paese più semplice e più giusto”.

L’intervento del sindaco

Il sindaco, Piero Fassino, ha sottolineato che la scelta di Venaria è per dare il senso del tempo, del passaggio dal passato al futuro e che “non avere memoria è essere orfani della propria vita”. Si è quindi voluto collocare il passaggio storico all’Italia digitale nel contesto che meglio esprime il passato della Nazione. “Torino e il suo territorio ha una grande storia di innovazione tecnologica, di ricerca, di industria” ha proseguito fassino, indicando un modello di Programma 101, il primo computer della stori prodotto da Olivetti a Ivrea 50 anni fa, prima dei mac di Jobs, modello che è stato scelto come simbolo di un’Italia orgogliosa del suo potenziale di creatività e innovazione. “Per questo Torino è uno dei territori che sperimenteranno i nuovi passaggi di Italia digitale”.

I punti di Italia Login

logoUn piano che nel pomeriggio è stato delineato da Antonio Samaritani, presidente AgID, Agenzia per l’Italia Digitale, che è sceso nel concreto e ha esposto i cinque punti di Italia Login, che permetterà ad ogni cittadino di accedere da uno smartphone a tutti i servizi della Pa e, per accogliere l’invito di Renzi, “in modo semplice ed efficace. Italia Login definisce un percorso con tappe scandite con precisione, con un incontro ogni sei mesi e cinque priorità da perseguire”.

Il primo punto è il cosiddetto Spid – Sistema pubblici di indentità digitale -. Poste, Telecom e Infocert si sono già accreditate per fornire servizi accessibili tramite un pin unico che permette di accedere già ora a trecento servizi. “Da gennaio sei amministrazioni pilota si doteranno di questi servizi e presto contiamo di coinvolgere il sistema bancario e i privati”. Poi c’è l’anagrafe unica, che si completerà “entro il 2016”. A dicembre i primi due comuni connessi, da gennaio altri a seguire (Torino dal 15 febbraio, insieme ad altri 25) gli altri. Qui si inserisce anche la carta d’identità elettronica, per la quale sarebbero già pronte le risorse.

Terzo tassello dei Italia Login, Pago Pa, già in corso. “Un hub che collega un campione di 600 amministrazioni, 11mila scuole entreranno nel sistema prima dell’anno. Cresciamo al ritmo quasi del 100 per 100 nell’ultimo trimestre in numero di transazioni fatte”. Poi c’è il tema dell’amministrazione trasparente: “I siti Soldipubblici e Opencantiere, che apre da oggi, sono modelli di riferimento per i siti della Pa”. In tal senso, parte da oggi anche il sito design.italia.it, che offre le linee guida obbligatorie per disegnare i siti degli enti pubblici e fornire un servizio coerente su tutto il territorio nazionale.

“Non solo digitalizzazione”

Il disegno mostrato da Samaritani è proseguito con l’intervento della ministra Maria Anna Madia. “Questa la volta buona per riuscire a voltare pagina. Non si tratta di formare sacche evolute nella Pa, è un progetto di sviluppo per tutto il paese –ha sottolinea Madia -. Fare del nostro paese un posto dove è semplice vivere e lavorare, facile fare impresa e farla crescere. Questa scelta ci aiuta anche a guadagnare tempo per le relazioni umane” ha ancora detto la ministra, riprendendo un concetto che anche Renzi ha evidenziato: ”Abbiamo qualità e socialità, dobbiamo tornare ad essere noi stessi”.

Tornando a Madia, ha ancora affermato che “Mi inorgoglisce il fatto che per una volta non è il pubblico che in affanno segue il privato, ma è il pubblico che ha un suo progetto chiaro e in via di semplificazione. Non parliamo più solo di digitalizzazione, parliamo di democrazia di diritti, di cittadinanza digitale, non solo di modernità”.