Unicef, la marcia dei bambini per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza

9g

di Mariella Continsio

La seconda marcia dei diritti dell’Unicef partita questa mattina da piazza Vittorio Veneto si è conclusa in piazza Palazzo di Città davanti alla “Casa dei cittadini”.  Una folla di bambine e bambini accompagnati dai loro insegnanti hanno accolto con un caloroso saluto il sindaco Piero Fassino, che è andato loro incontro stringendo le mani che si stendevano per toccare le sue.

Fassino UnicefL’iniziativa – organizzata dal Comitato provinciale di Torino in occasione della Giornata mondiale dell’Infanzia e dell’Adolescenza e il 26° anniversario della Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia – intende favorire una riflessione sulle condizioni di vita dei bambini e dei ragazzi e offrire un contributo di solidarietà e tolleranza, invitando gli studenti a sfilare insieme contro ogni tipo di discriminazione. Secondo gli organizzatori “queste azioni di sensibilizzazione e informazione sono un primo passo verso la tutela e la garanzia dei diritti dei minorenni nel mondo e in Italia”.

Alla manifestazione, che lo scorso ha registrato la partecipazione di un migliaio di bambini, ragazzi, docenti e famiglie – hanno aderito, tra gli altri, gli istituti elementari e medie Fontana, Ricasoli, Cena, Regio Parco, Convitto Umberto.

4Al primo cittadino i giovani studenti hanno regalato disegni e mostrato grandi cartelloni su cui hanno raccontato con parole e immagini il loro modo di vedere la pace. Il corteo è stato affiancato da alcune Fiat 500 del Fiat 500 Club Italia, testimonial di Unicerf per la campagna Vogliamo Zero, contro la mortalità infantile.

“I bambini e i loro diritti devono essere al centro delle politiche di una città – ha sottolineato Fassino -.  Bisogna offrire ai più piccoli le condizioni per giocare, avere cibo, essere tutelati sotto il profilo della salute, vivere un vita serena e felice. Questo è il compito di ogni comunità che vuole costruire una società adulta e più libera”.

“In questo momento il nostro pensiero va ai tanti bambini che nel mondo sono meno felici di voi perché patiscono la fame e sono ammalati. Noi dobbiamo batterci affinchè questi bambini non vivano più nella povertà e nella sofferenza e possano avere una speranza per crescere in una società libera, giusta e sicura”.