Nassiriya, simbolo dell’Italia che porta pace dove c’è guerra

di Mauro Gentile

Nassiriya rappresenta sicuramente un simbolo del tributo in termini di vite pagato dall’Italia  nel suo ruolo di Paese che, con le missioni delle sue Forze armate, è impegnato a mantenere la pace, difendere i civili nella aree teatro di eventi bellici e aiutare a ricostruire dove la guerra ha portato morte, sofferenza e distruzione.
nassiriyaA ricordarlo è stata questa mattina il vicesindaco Elide Tisi, in occasione della cerimonia commemorativa che in svolta in piazza d’Armi, davanti al monumento che ricorda i diciassette militari italiani e i civili morti nella città irachena dodici anni fa in seguito all’attacco terroristico contro la base Maestrale.
“Si trattava di uomini che lavoravano per costruire la pace, per aiutare quella popolazione a ricostruire un futuro di libertà e benessere dalle macerie della guerra. Un impegno di dedizione, generosità, altruismo e onore pagato con la vita.
L’Italia e i suoi militari – ha sottolineato il vicesindaco Tisi – sono stati e sono tutt’ora impegnati in missioni di pace in diverse parti del mondo, dal Medio Oriente al Mediterraneo, dove le navi della Marina traggono in salvo ogni giorno tanti disperati che fuggono da guerre e violenze”.

“I nostri soldati – ha aggiunto Tisi – assolvono con coraggio, onore e grande professionalità una funzione importantissima: quella di difendere i più deboli, quelle persone che più soffrono in contesti di violenze, guerre e disperazione. Ai nostri militari dobbiamo guardare con orgoglio e non dimenticare mai chi ha perso la vita lontano da casa, rappresentando davanti al mondo l’Italia come costruttore di pace”.
“A loro – ha concluso il vicesindaco – va il nostro ricordo e il nostro ringraziamento e alle loro famiglie la vicinanza delle istituzioni e di ogni italiano, perché ogni caduto italiano è parte di noi stessi, di una famiglia grande 60 milioni di persone”.